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Per festeggiare con voi i nostri due anni di attività, vi proponiamo una nostra lista dei desideri; il tema lo avete scelto voi su Instagram
Premessa
Il 16 giugno Medio Oriente e Dintorni ha festeggiato 2 anni dalla sua prima pubblicazione e, proprio per questo, la scorsa settimana abbiamo lanciato un sondaggio su Instagram per stabilire quale lista dei desideri svelarvi. Il Maghreb è risultato infine vincitore, battendo avversari incredibili quali: Africa sub-sahariana, Persia, sufi ed infine il Medio Oriente, la categoria più grande di tutti. Ecco qui 10 libri della nostra lista di Amazon, speriamo di lanciarvi qualche spunto interessante; non sono in ordine di preferenza.
Questa è la nostra lista dei desideri e quindi sono oggetti da noi desiderati, se volete acquistarli solo per voi e mancasse solo 1 o 2 copie, vi preghiamo di avvisarci e/o di donarci una copia. È ancora un progetto lontano dal completarsi, ma ci piacerebbe creare più avanti una sorta di biblioteca digitale del mondo islamico, di modo che nulla di questa cultura vada perso; donarlo a noi significa ambire a conservarne il sapere per sempre.
“The Moor’s Account” di Laila Lalami (Marocco)
In queste pagine, Laila Lalami ci porta le memorie immaginarie del primo esploratore nero d’America: Mustafa al-Zamori, chiamato Estebanico. Lo schiavo di un conquistatore spagnolo, Estebanico naviga per le Americhe con il suo maestro, Dorantes, come parte di una spedizione pericolosa in Florida. Entro un anno, Estebanico è uno dei soli quattro membri dell’equipaggio a sopravvivere. Mentre viaggia attraverso l’America con i suoi compagni spagnoli, i ruoli di schiavo e padrone del Vecchio Mondo svaniscono e Estebanico si rifà come un uguale, un guaritore e un notevole narratore. La sua storia illumina i modi in cui le nostre narrazioni possono trasmigrare nella storia e come la narrazione può offrire una possibilità di redenzione e sopravvivenza.

Fra i libri più premiati dello scorso anno, tanto da essere in lista per il Pulitzer, una trama che ispira avventure e tante storie vere da scoprire; il libro di Laila Lalami non può non essere fra i nostri desideri più grandi. Attenzione: al momento non disponibile in italiano.
“Ritratto del decolonizzato” di Albert Memmi (Tunisia)
È possibile fare un bilancio, perdite e benefici, della decolonizzazione e capire quali sono le conseguenze sull’identità e i comportamenti degli ex colonizzati? Questo libro individua tre figure, l’ex colonizzato rimasto nel proprio paese, l’immigrato che ha scelto di vivere altrove e il figlio dell’immigrato, nato nel paese in cui sono andati a vivere i genitori; passa in rassegna i problemi legati all’interdipendenza del mondo contemporaneo e indica le battaglie ancora da combattere per realizzare condizioni di parità e dignità per tutte le nazioni e per tutte le minoranze.

Uno degli scrittori più interessanti del mondo maghrebino ed ebraico, scomparso nel 2003. In realtà saremmo ancor più curiosi di leggere il suo “La statua di sale” ma al momento non ne abbiamo trovato alcuna copia. In ogni caso, non abbiamo ancora nulla di questo grande autore che tuttavia porta dentro di sé una storia che da sempre ci ha affascinato ed incuriosito.
“Lunghe erano le mie notti a casa sua” di Ali Douagi (Tunisia)
Ali Douagi, scrittore tunisino degli anni 30, faceva parte del gruppo intellettuale “Taht Essur”. Le sue opere sono profondamente umane e rivendicano di essere l’espressione di una realtà quotidiana del mondo che lo circonda, con una maniera sarcastica e umoristica, criticando usi e costumi di quell’epoca. Questo libro è stato tradotto dal Dott. Zoghlami Tarek.

Stesso discorso fatto precedentemente per Memmi: un grande autore di cui non conosciamo nulla, pecca da rimediare il prima possibile.
“Lo specchio vuoto” di Samir Toumi (Algeria)
Algeri. La mattina del suo quarantaquattresimo compleanno, un anonimo impiegato della Società nazionale gas e petroli algerini si sveglia, si guarda allo specchio e non vede la propria immagine. È la prima delle cancellazioni che da quel giorno scandiranno la sua vita determinandone il destino. In preda al terrore che gli procura lo specchio vuoto, l’uomo ricorre alle cure di uno psichiatra, il Dottor B., il quale lo dichiara affetto dalla «sindrome da cancellazione», disturbo molto raro, poco studiato ma di grande suggestione simbolica e politica. Infatti, sembra colpire «per lo più individui algerini di sesso maschile nati dopo l’Indipendenza», proprio come il protagonista, figlio di un valoroso e rispettato ex combattente del FLN, la cui figura continua a pesare come un macigno sulla sua vita.

Scoperto grazie alla pagina Oriental Bookclub; che dire, il libro sembra una meravigliosa metafora dell’Algeria di oggi, unito però ad una verve comica che, ne siamo sicuri, creerà situazioni molto particolari. A naso ricorda “Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi“, ma sarebbe una buona cosa poichè fu uno dei nostri libri migliori dello scorso anno.
“Scali” di Mouloud Mammeri
Il volume raccoglie sei racconti dello scrittore algerino Mouloud Mammeri, un autore di grande forza narrativa che non era mai stato tradotto in italiano. I suoi racconti ci mostrano scene di vita quotidiana: alcuni incontri, sospesi tra realtà e fantasia, con personaggi comuni che si trasformano e acquistano una profondità nuova. Oscillando tra realismo e trasfigurazione mitica della vita, delineano il quadro di un mondo semplice e amaro, in uno stile lirico e autentico.

Chi frequenta il sito se ne sarà accorto: abbiamo un debole per la Cabilia, come rinunciare, allora, l’opera di uno dei suoi massimi esperti?
“Epistola di Hayy ibn Yaqzan” di Ibn Tufyal (Andalusia-Marocco)
La favola filosofica araba Hayy Ibn Yaqzan è un classico della filosofia islamica medievale. Ibn Tufayl (morto nel 1185), filosofo andaluso, racconta di un bambino cresciuto da una daina su un’isola equatoriale che cresce per scoprire la verità sul mondo e il suo posto in esso, senza aiuto – ma anche senza impedimenti – dalla società, lingua o tradizione. Le scoperte di Hayy su Dio, la natura e l’uomo sfidano i valori della cultura in cui il racconto è stato scritto e quelli di ogni società contemporanea.

Scoperto ne “Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi“, il libro ci ha da subito affascinato per la sua premessa, molto simile a ciò che fu l’esperienza stessa di colui che vi scrive. Come il protagonista dell’opera, anch’io devo il mio sapere quasi esclusivamente in autonomia e proprio per per questo sarei curioso di vedere come coincidono e differiscono le due storie. Inoltre, il libro di Ibn Tufyal promette fin da subito grandissime cose, speriamo di mettervi le mani sopra. Rarissimo in italiano ma in inglese c’è anche in formato kindle.
“Muqaddima” di Ibn Khaldun (Tunisia)
Coscienza critica della civiltà islamica classica al suo tramonto, uomo di corte e poliedrico studioso, Abd al-Rahman Ibn Khaldûn (1332-1406) è stato il maggior filosofo e sociologo della storia di tutto il “medioevo” euro-mediterraneo, da molti accostato a Hobbes, Vico, Marx. Percorrendo le tematiche fondamentali del potere e dello Stato, il libro studia come il pensiero khalduniano non solo getti le basi, in modo innovativo, di una interpretazione scientifica delle dinamiche del divenire delle civiltà umane, ma apra la strada al rinnovamento del pensiero arabo-islamico contemporaneo.

Un classico, semplicemente impossibile non possederne una copia. Il fatto che questo specifico testo sia curato da Massimo Campanini, da inoltre ancor più fascino all’opera.
“Le sultane dimenticate” di Fatema Mernissi (Marocco)
Esistono domande che contengono in sé tutto ciò che le società occultano. Una di queste è certamente il ruolo della donna nell’Islam. Così quando Benazir Bhutto fu eletta Primo ministro del Pakistan nel 1988, nessuno in Occidente si era resoconto della frattura che questo avvenimento aveva provocato nella storia dei paesi islamici. L’inchiesta storica e sociologica di Fatima Mernissi nasce da questo avvenimento. Essa indaga quindici secoli di storia dell’Islam, dalla storia delle dinastie ai fondamenti del linguaggio politico religioso, per scoprire il ruolo spesso nascosto delle sultane.

Abbiamo adorato ogni libro di questa immensa scrittrice, questo è il prossimo sogno. Disponibile soltanto una copia a 62 € ma in inglese ed in altre lingue si trova in maggior quantità ed anche a prezzo più basso.
“Lascia che accada” di Paul Bowles (Usa-Marocco)
In questo libro, Paul Bowles descrive la traiettoria esistenziale di Nelson Dyar, un cassiere di banca newyorkese che approda a Tangeri in cerca di una vita differente, ma che finisce per dare sfogo ai suoi desideri più reconditi, tra bordelli, luoghi esotici e consumo di droghe. Ricco di descrizioni della corruzione e della decadenza della Zona internazionale di Tangeri negli ultimi giorni prima dell’indipendenza del Marocco, il romanzo di Bowles – il suo secondo – oscilla fra toni talora comici e la descrizione terribile dello sprofondare del protagonista nel nichilismo esistenziale.

In realtà quando questo libro è stato inserito si pensava semplicemente alla storia di un americano che visse in Marocco, dopo le recenti proteste verso Indro Montanelli, tuttavia, potrebbe essere utile per ricordare “come passassero le giornate gli “occidentali” in Marocco”. Leggendo un po’ della biografia di Bowles abbiamo scoperto come facesse ampio uso della “ospitalità dei ragazzi marocchini” e, viste le recenti problematiche del paese sulle questioni LGBT, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per aprire il vaso di Pandora.
“Fuoco” di Tahar Ben Jelloun (Marocco)
Mohamed Bouazizi si dà fuoco il 17 dicembre 2010. Un gesto orgoglioso e disperato che accende la miccia della Rivoluzione dei gelsomini in Tunisia e diventa il simbolo della Primavera araba. Tahar Ben Jelloun, in un racconto intenso e poetico, ricostruisce i giorni che hanno preceduto questo sacrificio. La storia di un ragazzo moderato, con meno di trentanni e una laurea, innamorato di una coetanea che sogna di sposare appena avrà i soldi per il matrimonio. L’improvvisa perdita del padre lo costringe invece a pensare alla famiglia e a farsi per necessità venditore ambulante di frutta. La vita di strada si rivela crudele con lui, che non può permettersi di corrompere la polizia perché tolleri il suo carretto abusivo, e la lotta in nome della madre e dei fratelli più piccoli si scontra con una realtà troppo ostile. Stremato e disperato, senza più fiducia nel futuro, decide di darsi fuoco per attirare l’attenzione del mondo e cambiare le regole del gioco.

Per ora lui e la Mernissi sono i nostri scrittori marocchini preferiti, ogni volta che si parla della letteratura del Marocco è quasi necessario citarne un titolo. Questo in particolare mi ispira molto perché vissi con particolare empatia tutto il processo delle Primavere arabe e sono molto curioso di sapere cosa ne scrisse Ben Jelloun.
Bonus: “Arabpop: Arte e letteratura in rivolta dai paesi arabi” di Silvia Moresi e Chiara Comito (Italia)
In Italia le cosiddette Primavere arabe del 2011 sono state spesso analizzate da commentatori e giornalisti solo come inaspettati scoppi di violenza o come il risultato di giochi di potere tra Stati occidentali. La miopia di un pensiero appiattito su posizioni islamofobe ci ha impedito di conoscere davvero chi scendeva nelle piazze di Tunisi, del Cairo o di Damasco: una giovane generazione che chiedeva libertà, rimettendo in discussione appartenenze politiche, religiose e di genere. Questo spirito di libertà è stato raccolto ed elaborato da intellettuali, artisti e scrittori arabi che al cinema, sui muri delle loro città, nei romanzi, nelle poesie e nelle canzoni hanno raccontato la genesi e le conseguenze dei movimenti di protesta. I contributi di questo volume intendono dare merito a questa incredibile stagione culturale, e far conoscere al pubblico italiano la letteratura, la musica, i film, i lavori artistici e teatrali nati da questo periodo di rivolta.

Abbiamo intervistato entrambe le autrici e Chiara Comito con il suo Editoriaraba è stato il primo punto di riferimento di questo sito, non dico che la lista nasce per metterci questo libro ma quasi. Clicca qui per la lista.
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