Storia di Al Quds, Gerusalemme la Santa

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al Quds, “la Santa”, il nome arabo esprime al meglio le caratteristiche di Gerusalemme, tanto bella e sacra da esser ambita da tutti, condannando i suoi abitanti ad un’infinita lotta di resistenza

Le parole di Ibn Battuta e la Cupola della Roccia

È uno degli edifici più mirabili, perfetti e straordinari, vanta ogni sorta di attrattiva e possiede un’infinità di mirabilia. Posta su un’altura al centro del Santuario, vi si accede per una gradinata in marmo e possiede 4 porte. Il pavimento intorno, come pure quello sottostante la cupola, è rivestito di marmi perfettamente lavorati e sia all’interno che all’esterno le decorazioni sono di fattura così incantevole da non potersi dire: perlopiù sono coperte d’oro, sicché la cupola rifulge di luce e brilla come il fulgore del lampo.

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Lo sguardo, al contemplarla, è abbagliato dalle sue bellezze, e la lingua di chi osserva è incapace di descriverla. In corrispondenza al centro della Cupola s’erge la nobile Roccia ricordata negli hadith, da cui il Profeta è asceso in cielo: è molto compatta ed alta all’incirca quanto un uomo.

“I viaggi” di Ibn Battuta

Gerusalemme, la città della pace

Secondo la Bibbia, la città fu fondata dai Cananei, comunità che per prima occupò l’area intorno Gerusalemme, nella quale furono ritrovati resti risalenti addirittura al 3000 a.C..; sarà solo con Davide che gli ebrei la conquisteranno, trasformandola subito nella capitale del Regno di Giuda. Il secondo re ebraico sarà Salomone, il quale vi fece erigere il suo famoso tempio, il quale, una volta distrutto, condannerà gli ebrei alla Cattività babilonese. Una volta liberato da Ciro il grande, il popolo ebraico lo ricostruì, ma, da quel momento in poi, le sorti della città saranno legate perlopiù a potenze straniere. Dopo i persiani, infatti, la città fu dominata da Alessandro magno e dai regni da lui generati, passando solo per breve tempo sotto il regno ebraico degli Asmonei ed infine sotto l’Impero romano.

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Sotto quest’ultimi il clima si fece estremamente teso, portando, nel 66 d.C. alla Prima guerra romano-giudaica, conclusasi con la distruzione del Secondo tempio e della città in generale che, secondo cronisti dell’epoca, ne uscì letteralmente devastata. Con l’imperatore Adriano verrà poi fondata Aelia Capitolina, colonia che sorgerà proprio sui resti di Gerusalemme; visti i trascorsi, tuttavia, i romani impedirono l’accesso agli ebrei, eccezion fatta per la festa di Tisha b’Av, che ricorda proprio tale avvenimento. Con la trasformazione dell’Impero da pagano a cristiano, l’accesso in città fu invece garantito a quest’ultimi, trasformando la città da ebraica a cristiana e portando anche alla costruzione di diverse chiese, fra cui quella del Santo Sepolcro, voluta da Costantino in persona.

Al Quds, la Santa

Dopo una serie di scontri fra Sassanidi e Bizantini, verrà infine conquistata dagli arabi, i quali erano a lei profondamente legati sin dai tempi del Profeta. Gerusalemme fu infatti il primo luogo verso cui pregarono i primi musulmani, inoltre Muhammad compì proprio qui la sua celeberrima ascesa al cielo. Proprio per questo, i nuovi conquistatori si dimostrarono estremamente accomodanti, permettendo il ritorno agli ebrei e facendo grande attenzione a non creare i presupposti per futuri scontri; a tale proposito, è celebre come Umar ibn al Khattab si rifiutò di pregare nella Chiesa del Santo Sepolcro per evitare che in virtù di tale gesto i musulmani avanzassero pretese sul luogo sacro.

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La moschea di al-Aqsa e la Cupola della Roccia furono fra le prime costruzioni erette dagli arabi in città

Con la decrescita del califfato, anche Gerusalemme perse gradualmente d’importanza, venendo conquistata dai Selgiuchidi e dai crociati, i quali uccisero tutta la popolazione “non cristiana” e la sostituirono con nuovi fedeli cristiani, trasformando, nel mentre, la moschea di al-Aqsa in un palazzo e la Cupola della Roccia in una chiesa. Saladino, al contrario degli europei, si limitò a scacciare i Franchi (ma non i cristiani orientali, che potettero rimanere in città) ed a restaurare il precedente ordine arabo. Una vera e propria quiete, tuttavia, si ebbe solo con l’arrivo degli Ottomani nel 1517 che portarono finalmente stabilità nella regione.

Gerusalemme ottomana

Sotto la Sublime Porta, Gerusalemme conobbe una grande espansione urbanistica e culturale, fra cui la costruzione delle Mura di Solimano, ma perse d’importanza commerciale per via delle nuove rotte carovaniere che non la videro protagonista. Tuttavia la città sarà fra le prime del Levante a sperimentare servizi moderni, quali la posta, ed una rete di trasporto innovativa che poteva contare addirittura su una ferrovia.

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Sotto gli Ottomani, inoltre, Gerusalemme conobbe un clima di profonda tolleranza che spingerà molti ebrei e cristiani a trasferirsi qui; nel 1800 verranno infatti costruiti molti nuovi quartieri, i quali fecero crescere costantemente la già nutrita comunità giudaica.

Capitale spezzata

Nel 1917 venne conquistata dal generale britannico Allenby, diventando la città più importante all’interno del famigerato Mandato britannico della Palestina. A partire da quel momento, i rapporti fra gli ebrei e le altre comunità religiose si deteriorano molto velocemente, arrivando molto in fretta a dei veri e propri scontri per il dominio cittadino. Durante quest’ultimi la città venne letteralmente divisa in due parti, portando infinita rabbia e tristezza ad entrambi i contendenti. Molte famiglie vennero infatti scacciate dalle proprie abitazioni e da entrambe le parti vi furono brutali episodi di desacralizzazione, qualcosa che ancora chiede vendetta a Dio.

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Come tutta la Cisgiordania, anche Gerusalemme Est passò sotto il controllo giordano sino alla Guerra dei 6 giorni, momento in cui la popolazione cittadina crebbe del 196% ed Israele vi esercitò controllo assoluto, preoccupandosi di una giudaizzazione forzata di tutta la città, inclusa la parte Est. Ancora oggi lo status di Gerusalemme risulta uno dei punti di maggior scontro per gli accordi di pace, con i sionisti e palestinesi che ne vorrebbero fare ciascuno la propria capitale e l’Onu che invece spinge affinché sia libera e sovranazionale.

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