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Come il martedì, anche il mercoledì non è particolarmente significativo nel mondo islamico e, proprio per questo, è decisamente più interessante osservare con cosa venne a lungo associato nel mondo romano e germanico.
Il mercoledì secondo Zakariyya ibn Muhammad al Qazwini
Ha poco di buono. L’ultimo mercoledì del mese è un giorno nefasto, in cui si ritiene sia cosa buona farsi un bagno caldo.
“Le meraviglie del creato e le stranezze degli esseri”, Zakariyya ibn Muhammad al Qazwini
Il giorno di Odino
Come per il martedì, tale giornata non è particolarmente significativa nel mondo islamico e, proprio per questo, è decisamente più interessante osservare con cosa venne a lungo associata nel mondo romano e germanico. Come già visto, ogni dì era associato ad una determinata divinità e pianeta, in questo caso, però, lavorando molto di fantasia. Se in italiano chiamiamo (quello che per noi è) il 3° giorno della settimana Mercole(-)dì, associandolo quindi a Mercurio, nel mondo teutonico prende invece il nome di Wednesday, decisamente meno intuibile agli occhi di un abitante del Mediterraneo.

L’abbinamento va questa volta ricercato in Woden, nome primitivo con il quale venne a lungo identificato Odino divinità che i romani ritenevano fosse legata proprio a Mercurio. Ciò era dovuto alla sua funzione di psicopompo, ovvero di “accompagnatore dei morti” cosa, per intenderci, affine ad Anubi più che ad Osiride o Horus; i signori di Roma, che avevano l’abitudine di “interpretare” le divinità altrui, lo collegarono allora al loro messaggero degli dei, portando quindi alla nascita della parola Wedne(-‘)sday, tutt’oggi a noi familiare (sotto questo aspetto, meraviglioso l’operato di Neil Gaiman in American Gods).
In Oriente
In India è chiamato Budhavāra, ovvero “il giorno di Buddha“, mentre nel mondo arabo, turco e persiano è chiamato rispettivamente: أربعاء/ ʾarbiʿā, Çarşamba e چهارشنبه/Cheharshnbh; questi vogliono dire sempre “il quarto”, solo che gli ultimi due nomi vogliono dire tecnicamente “il quarto (giorno) da sabato”.
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