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La scelta di come pacificare le rivolte degli Hui è una chiave di lettura fondamentale per comprendere la presenza dell’Islam in Cina. Da una parte, il generale Zuo Zongtang massacrò, ma, dall’altra, favorì il radicarsi della comunità islamica nel Gansu.
L’arrivo di Zuo Zongtang
Nel 1867 il governo Qing invierà il generale Zuo Zongtang a sedare le rivolte, procurandogli anche un’ampio portafogli per svolgere al meglio il compito. Quest’ultimo, almeno inizialmente, non si concentrò tanto sull’esercito, quanto più sulla struttura statale, ormai sempre più alla deriva a causa delle molteplici rivolte. In particolare, il generale si occupò di promuovere agricoltura ed educazione della classe dirigente, iniziando comunque ad accumulare vettovaglie per un’imminente spedizione in Gansu.

Obbiettivo più immediato di Zuo, però, era Jinjipu, la base del leader della Jahriyya Ma Haulong, posto a pochi passi da Xi’an, proprio nello Shaanxi. Da qui lo sheikh controllava tutti ribelli, sfruttando il monopolio del commercio per acquistare arsenale e provare ad espandere la rivolta in Mongolia. Una volta completato il rifornimento di vettovaglie, il generale dei Qing darà una lotta senza quartiere ai sufi, riuscendo presto ad assediarne la base, costringendoli così ad un assedio terrificante, conclusosi solo nel 1871 con la resa di Ma. A questo punto, Zuo porrà le sue mire su Gansu, centro della comunità Hui.
La conquista del Gansu
La regione all’epoca era sotto il controllo di Ma Zhan’ao, ex generale Qing seguace della tariqa Kufiyya, che si era sempre dimostrato uomo d’onore e disponibile a trattare. Zuo Zongtang rimase molto colpito dalla sua persona e decise di premiare il disertore, scegliendo così di favorire la presenza degli Hui (musulmani cinesi) a discapito di quella degli Han (cinesi). Grazie a tale mossa, la maggior parte dei Dungan della regione rientrarono nei ranghi imperiali, permettendo a queste terre di divenire l’epicentro del mondo islamico cinese.

Volendo raggiungere in sicurezza lo Xinjiang e sfidare così Yaqub Beg, lo stratega dei Qing si occupò di mettere in sicurezza il Corridoio del Gansu, riportando all’ordine anche la città di Jiuquan nel 1873 e pacificando definitivamente la regione.
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