Jamuqa, l’angelo indemoniato di Genghis Khan

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Una delle figure più importanti in assoluto e meno celebrate dell’epica mongola. Probabilmente senza il contributo di Jamuqa non avremmo mai conosciuto Genghis Khan.

La vita

Jamuqa nacque, in data imprecisata, nella tribù dei Jadaran, da sempre alleata dal clan Borjin, ovvero quello del futuro Genghis Khan. Fin da subito instaurerà un profondissimo rapporto con il prossimo Conquistatore dei mondi, tanto da diventare ben presto suo anda, ovvero “fratello di sangue”. Tale legame tornerà più vivo che mai con il rapimento di Börte da parte del clan dei Merkit; Temüjin andrà proprio da Jamuqa e Wang Khan a cercar forse, riuscendo a coinvolgere ben presto 50’000 guerrieri mongoli contro i rapitori della moglie.

jamuqa
Jamuqa con Genghis Khan

Dopo quest’evento e delle successive guerre contro i Tatari, il rapporto con il Jadaran divenne ancora più forte, tanto che i due si giurarono la fedeltà più assoluta, prendendo però strade molto diverse. Nel 1201, infatti, Senggüm, il figlio di Wang Khan, invidioso di Genghis Khan, verrà sobillato da Jamuqa a condurre una vera e propria guerra contro l’ex alleato, mettendo lo Jadaran a capo dell’armata. Quest’ultimo però, poco prima della battaglia, fornirà a Temüjin informazioni centrali per la vittoria, consentendo al futuro Khan del mondo di sbaragliare la sua armata. In seguito Jamuqa fuggirà dai Naiman, con i quali ripeterà il medesimo copione, portando a Genghis Khan la sottomissione di migliaia di nuovi sudditi. Dopo quello scontro verrà catturato e, seppur gli fu offerta salva la vita, si farà punire con lo strangolamento.

Angelo vestito da diavolo

La figura di Jamuqa è senza alcun ombra di dubbio una delle più affascinanti in assoluto nell’universo mongolo, mostrandoci quanto possa essere complessa la mentalità umana, anche in luoghi estremi quali la Mongolia. Il personaggio fonde insieme aspetti da angelo e diavolo, risultando una figura che, da qualsiasi lato venga presa, non può che colpire la mente dello spettatore, portandolo a domandarsi del perché delle sue azioni.

Egli infatti tradisce spesso, ma ogni volta che lo fa, esso è smentito dai suggerimenti che porta al suo anda; quasi si comportasse da spia più che da generale. Jamuqa infatti sobillerà di volta in volta tutti i capo clan “più forti ma all’altezza” di Genghis Khan, portando, come risultato finale, ad una crescita organica e bilanciata del condottiero, il quale, non a caso, diventerà Khan dei Khan proprio con la sua morte. Uomo straordinario e che fu il vero artefice della grandezza di Temüjin.

Le informazioni di questa settimana mongola sono prese perlopiù da “Storia segreta dei mongoli”. Vuoi seguire le orme del leggendario Ibn Battuta? Scopri qui come fare; dal 1 marzo si parte. Seguiteci sulla nostra pagina facebookSpotifyYouTubeTwitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

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