“Mappa del nuovo mondo” di Derek Walcott

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Senza alcun ombra di dubbio il più grande poeta della storia caraibica. Derek Walcott in “Mappa del nuovo mondo” pone quest’area sulla mappa della poesia mondiale, mostrando un’identità che “non c’è o è una nazione”.

Mappa del nuovo mondo

«Sono nessuno o sono una nazione»: questo verso può valere come epigrafe per tutta l’opera di Walcott. Della quale si può dire, innanzitutto, che ci offre la forma più alta, oggi, della lingua inglese – forse anche perché proviene da quei luoghi dove «il sole, stanco dell’impero, tramonta», da una immensa periferia marina, i Caraibi, dove quel sole, tramontando, «porta all’incandescenza un crogiolo di razze e di culture. Walcott non è un tradizionalista né un “modernista”.

derek walcott
“I’m just a red nigger who love the sea,
I had a sound colonial education,
I have Dutch, nigger, and English in me,
and either I’m nobody, or I’m a nation,”

A lui non si adatta nessuno degli “ismi” disponibili e degli “isti” che ne conseguono. Non appartiene a nessuna “scuola”: non ce ne sono molte nei Caraibi, se si eccettuano quelle dei pesci. Si sarebbe tentati di chiamarlo un realista metafisico, ma il realismo è metafisico per definizione, così come vale l’inverso. E poi, è un’etichetta che saprebbe troppo di prosa. Walcott può essere naturalista, espressionista, surrealista, imagista, ermetico, confessionale – a scelta. Semplicemente, egli ha assorbito, al modo in cui le balene assorbono il plancton o un pennello assorbe la tavolozza, tutti gli idiomi stilistici che il Nord poteva offrire: adesso cammina con le sue gambe, e a grandi passi». (Iosif Aleksandrovič Brodskij )

Poeta dei Caraibi

Basterebbe la presentazione del premio Nobel Iosif Brodskij per comprendere quanto questo poeta sia stato capace di differenziarsi dagli altri, portando nel mondo della poesia una nuova identità: quella caraibica. Le poesie di Derek Walcott (anch’egli premio Nobel nel “92) raccontano di un universo ibrido, frutto dell’unione di migliaia di popoli diversi, giunti su queste isole con le intenzioni più disparate. Non solo inglesi e africani, i Caraibi sono stati fin da prima di Colombo un luogo in cui in molti cercarono rifugio dalla terraferma, creando una popolazione tanto varia dall’essere al di là delle classiche nazionalità ed etnie.

In “Mappa del nuovo mondo”, Derek Walcott prova a dare una nuova locazione a quest’area e questo popolo, da sempre osservato come la “parte bastarda” dell’umanità, ma in grado di mostrare concetti che solo queste isole felici possono mostrarci. Un testo dall’inglese incredibile che unisce concetti di straordinaria profondità e bellezza ad una messa scena di livello shakespeariano.

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