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Algeri è una città che da sempre è stata in grado di catturare la fantasia e le passioni di moltissimi viaggiatori nel corso dei secoli. Prima fenicia, poi ottomana, le storie della capitale algerina sono racchiuse nel mare ed in chi non ne ha avuto paura.
Dai fenici agli spagnoli
Il primo insediamento venne fondato dai Fenici con il nome di Icosium circa nel 300 a.C., venendo poi successivamente conquistata dai cartaginesi. L’insediamento seguirà poi la storia della capitale punica, venendo poi annessa all’Impero romano e guadagnandosi prima la cittadinanza latina e diventando poi persino sede di un vescovato. Le sue sorti però cambieranno definitivamente con la caduta dell’Impero e il successivo arrivo degli arabi.

A quest’ultimi si deve l’Algeri che conosciamo oggi, fondata ufficialmente nel 944 per mano di Bologhine ibn Ziri, primo governante della sua dinastia nella regione. La città finirà poi sotto il controllo Hammanide, Almohade ed infine degli Zayyanidi che la renderanno la città più importante di quest’area assieme ad Orano e Tlemecen, la loro capitale. Le sue sorti, però, cambieranno ancora una volta con l’arrivo degli spagnoli.
La città dei pirati
Da tempo, infatti, gli iberici avevano messo le proprie mire di conquista proprio sulla costa africana, iniziando a porre i primi insediamenti nel ‘300 e confermandoli nel 1510 con la conquista della stessa Algeri. I corsari ottomani allora, capitanati dai fratelli Barbarossa, diedero via a diversi assedi e razzie, tanto da renderla, già nel 1529, la capitale di un regno collegato ad Istanbul ma de facto indipendente.

L’insediamento diventerà il centro ufficiale di ogni attività corsara del Mediterraneo, coinvolgendo anche moltissimi europei in fuga dal Vecchio Continente. Il flusso di convertiti e di rinnegati, infatti, trovò nella città la sua Mecca, contribuendo a rendere la sua popolazione sempre più variegata, oltre che portare manodopera fresca per assalti pirateschi. Tale attività divenne la principale fonte di reddito di Algeri, tanto che furono in molti a volerne bloccare l’avanzata perché danneggiati da continue razzie. Dopo diversi attacchi (addirittura da parte di americani), la città perse tutta la sua flotta, diventando facile preda per i francesi che, nel 1830, la trasformeranno in uno dei centri più importanti del proprio dominio coloniale.
Scopri “la parte moderna” nel nostro articolo su “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo. Seguiteci sulla nostra pagina facebook, Spotify, YouTube, Twitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente