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Soprannominato “il principe del Raï”, Cheb Mami è senza alcun ombra di dubbio uno degli artisti più rappresentativi del genere, riuscendo a trasmettere davvero cosa sia il Raï.
Cheb Mami, da Saïda al Super Bowl
Cheb Mami nasce, nel 1966, a Graba el Wed, popoloso quartiere di Saïda, città posta circa a Sud di Orano, la casa del Raï. Dopo essersi fatto notare a livello locale con la vittoria in diversi concorsi canori, nel 1985 si trasferisce a Parigi, luogo in cui porterà il suo talento al primo salto di qualità, frenato solo dalla leva militare che lo riporterà in patria per 4 anni.

Nel 1989 farà finalmente ritorno nella capitale francese, diventando una vera e propria star del genere, iniziando a far concerti anche in Europa e negli States. La consacrazione a superstar, però, arriverà nel 1999 grazie al pezzo “Desert Rose” cantato insieme a Sting. Il brano risulterà fin da subito uno dei più ascoltati dell’anno, portando i due artisti ad esibirsi persino alla finale del Super Bowl, risultato eguagliato (forse) solo da Cheb Khaled con l’apertura dei mondiali sudafricani. Con il passare degli anni la sua fama continuerà a crescere, portandolo a diventare, davvero, il “Principe del Raï“. Nota dolente: fra il 2009 ed il 2010 venne condannato a 5 anni di reclusione per aver organizzato il rapimento e la violenza ai danni della sua ex-compagna Isabelle Simon, riuscendo però ad evitare il carcere al secondo appello.
Raï andaluso
Il timbro è sicuramente la caratteristica più leggendaria di questo incredibile artista, abilità che gli ha permesso nel corso degli anni di svettare rispetto a molti suoi colleghi. Pur non essendo Cheb Mami di Orano, infatti, nelle sue corde vocali sono incise, come in nessun altro, le melodie tipiche di quella città e della sua storia.
Nella sua voce si può infatti scorgere un limpidissimo ibrido di tonalità andaluse miste ad altre tipicamente arabe, con un sottofondo che si pone fra i due continenti, ricordando ritmi gitani, lascito di un lontano passato in comune. Ascoltare Cheb Mami è paragonabile ad un salto nella storia di questa parte d’Algeria.
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