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Oggi è l’anniversario della nascita degli Emirati Arabi Uniti, momento perfetto per raccontare la storia di questo paese, in cui sono ancora le dinastie a far da padrone. Prima puntata con l’Emirato di Abu Dhabi, sede della capitale e de facto fondatore del paese.
Abu Dhabi fra perle e datteri
L’area del Tawam, nei pressi della città di al Ain, venne abitata per la prima volta circa 8’000 anni fa, diventando ben presto una delle oasi più fiorenti e ricche dell’intera area. Ciò permise agli abitanti di ottenere grandi risultati da pastorizia e pesca, frenando in un certo senso lo sviluppo economico per gran parte della propria storia. A lungo non si svilupparono infatti altri settori, anche se quest’area divenne importante per allevamento di cammelli, raccolta di datteri e commercio di perle. Le cose inizieranno a cambiare, però, con l’affermarsi della confederazione tribale dei Bani Yas che nel 17° secolo occuperà l’area di Dubai, diventando de facto potenza egemone nell’area.

A questo punto, però, la famiglia egemone, ovvero gli al Nahyan, che governavano siano al Ain che Dubai, si divisero, alimentando l’instabilità politica dell’area. Di lì a poco tutti gli emiri degli attuali Emirati Arabi Uniti saranno posti sotto la pacificazione forzata dell’Inghilterra che li trasformerà negli Stati della Tregua, ponendo sul neonato stato un suo protettorato.
Petrolio e dinastia
A metà del 20° secolo, l’emirato di Abu Dhabi si sosteneva con l’economia tradizionale, tanto che gli abitanti ricchi vivevano in case di fango, mentre quelli poveri in abitazioni fatte con foglie di palma. Tutto però iniziò a trasformarsi nel 1939, anno in cui l’allora emiro Shakhbut bin Sultan al Nahyan fece le prime concessioni petrolifere, anche se bisognerà attendere il 1958 prima di trovare effettivamente un pozzo. Fu poco dopo quest’avvenimento che, de facto, nacque il moderno emirato. L’allora regnante, infatti, stimava la ricchezza derivata dall’oro nero come qualcosa di passeggero, non volendo spendere gran parte dei denari ricevuti dagli inglesi.

Ciò portò gli al Nahyan ad un colpo di stato pacifico, facendo salire al trono Zayed bin Sultan al Nahyan, suo fratello minore. Il cambio di guida portò splendidi frutti all’intero paese, mostrando tutta l’abilità politica di Zayed ed il sguardo verso il futuro. Oltre a potenziare fortemente l’industria petrolifera e chiamare Katsuhiko Takahashi per progettare la nuova Abu Dhabi, si dedicò molto ad alleanze e trattati, riuscendo in brevissimo tempo a dar vita agli Emirati Arabi Uniti. Nel 1968 siglerà infatti un’alleanza con Dubai, a cui seguirono quelle con tutti i precedenti membri degli Stati della Tregua ad eccezione di Ras al Khaimah che si unirà solo 1 anno dopo. Il 2 dicembre 1971 nascerà ufficialmente il nuovo stato e Zayed ne diverrà presidente sino alla sua morte, avvenuta nel 2004. Ad oggi è considerato il padre della nazione.
La nascita di Abu Dhabi
Il nome Abu Dhabi vuol dire “padre delle gazzelle” e ciò sembra dovuto alla grande presenza di questi animali nella zona. Riguardo alla nascita della città di Abu Dhabi, però, non sono riportate troppe informazioni, salvo il fatto che venne collegata fin da subito alla stirpe degli al Nahyan, originari però dell’oasi di Liwa, molto vicino al confine con l’Arabia Saudita.

Secondo una leggenda popolare, Dhiyab bin Isa al Nahya, progenitore della dinastia, stava partecipando ad una battuta di caccia quando trovò una gazzella di rara bellezza; inseguendola, giunse fino all’attuale isola di Abu Dhabi, rimanendo stregato dal luogo. Tornato a casa ordinò al figlio Shakbut di trasferire lì la famiglia e di iniziare a costruire la nuova città che li avrebbe ospitati; il primo insediamento risale al 1793.
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