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Abdul Alhazred è senza alcuna ombra di dubbio una delle figure più interessanti e meglio riuscite di tutto l’intero universo di H.P. Lovecraft, diventando protagonista in quanto scrittore del Necronomicon. La sua biografia, poi abbonda di elementi profondamente legati al mondo arabo
Abdul Alhazred
Secondo i testi di H.P. Lovecraft, Abdul Alhazred nacque a Sana’a, in Yemen, circa nel 700 d.C. .Da qui si sarebbe mosso verso le rovine di Babilonia prima e nei nascosti cunicoli di Menfi poi, ritrovandosi infine a vagare per ben 10 anni nelle rovine del deserto del Rub’ al Khali. Sarebbe stato qui che, circondato da continui sussurri di jinn, avrebbe scoperto la leggendaria Iram delle Colonne, oltre che la Città senza nome.

Una volta scoperti i segreti degli ancestrali dei Yogg Sothoth e Ctulhu, si sarebbe convertito alla loro fede, successivamente si sarebbe recato a Damasco dove avrebbe scritto il libro “al Azif”, noto qui come Necronomicon. Al termine del tutto sarebbe poi stato divorato da una misteriosa creatura, portando maledizione eterna a chiunque avesse letto tale tomo.
Tanti riferimenti al mondo arabo
Lo precisiamo fin da subito: tutto quello che abbiamo scritto fa parte dell’universo immaginato da H.P. Lovecraft e non ha alcun riferimento concreto con la realtà che ci circonda, anche se si affida costantemente agli stimoli giusti. Lo scrittore americano effettivamente coglie moltissime citazioni e luoghi comuni estremamente popolari e diffusi nel mondo arabo, persino per quanto riguarda i posti.

Da sempre, infatti, lo Yemen è particolarmente legato al magico rispetto agli altri paesi della Penisola arabica. Non è un caso, infatti, che la Regina di Saba venisse proprio da queste terre, inoltre la lunga e prospera presenza israelitica fece penetrare nella regione, come avvenne poi in Marocco, elementi legati alla Cabala e all’esoterismo ebraico. Altro luogo poi estremamente azzeccato è il deserto del Rub’ al Khali. Tale area ha da sempre ispirato miti e leggende beduine, legandosi a doppio filo con jinn e con il mito di Iram delle Colonne; plausibile anche la presenza di più città nascoste nel deserto, seppur rigorosamente umane. Inoltre è interessante il fatto che muoia proprio a Damasco che, effettivamente, all’epoca era uno dei centri di sapere assoluto, luogo perfetto per chiunque seguisse saperi poco tradizionali.
Un nome azzeccato
La genialità, però, sta anche nel nome pseudonimo più intricato di ciò che possa sembrare. Se la maggior parte delle fonti riportano che si tratti di una semplice storpiatura di “All has read”, ovvero “ha letto tutto”, vi sono alcune possibili interpretazioni che renderebbero il tutto ancor più geniale. Pur non potendo essere un vero nome arabo e proprio a causa della ripetizione dell’articolo (Abdul in realtà si scrive “Abd al”, rendendo inutile il secondo articolo), vi sono spunti molto più che interessanti che potrebbero esser stati utilizzati per Alhazred.

Potrebbe aver infatti preso spunto da Alhazen, traduttore dal tolemaico all’arabo di moltissimi testi, o dal al Haytham, ottico, scienziato e fisico, che vennero riportati entrambi in latino con il nome di Alhazen. Altra possibilità potrebbe essere una derivazione dall’arabo Hazrat che va ad identificare la divinità. Tale nome è passato poi, come Hadrat come titolo onorifico per le grandi personalità, identificate idealmente come “presenze”. In ogni caso sembra che la conoscenza di H.P. Lovecraft sembra decisamente più approfondita di ciò che si direbbe, anche considerando che attribuì la biografia di Abdul Alhazred al reale biografo arabo Ibn Khallikan, donando ad alcuni persino un dubbio di autenticità.
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