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Per trattare del Libano è necessario parlare di fede, proprio per questo partiamo con una delle comunità numericamente più presenti nel paese: i musulmani sunniti.
Bilad ash Sham
Le origini dell’Islam sunnita in Libano sono antichissime e vengono fatte risalire addirittura alle prime conquiste arabe del 7° secolo. All’epoca, a dominare la regione la regione erano i Ghassanidi, tribù araba cristiana da tempo vassalla dell’Impero Bizantino. La battaglia più importante si svolse presso il fiume Yarmouk, tributario del Giordano in cui il leggendario comandante Khalid ibn Al Walid ottenne una vittoria decisiva, conquistando tutta la regione.

All’epoca in Libano erano già presenti le prime comunità maronite, formatesi fra il 4° ed il 5° secolo seguendo le orme del monaco Maron. Queste ottennero il benestare dei musulmani a restare sul territorio, a patto che esso fosse compreso all’interno del Dar al Islam e ponendosi sotto la loro giurisdizione. Da qui in avanti il Libano diventerà una regione parte dei diversi imperi islamici che si seguiranno negli anni, mantenendo tuttavia sempre una grande autonomia in termine di fede e gestione politica. L’essere nell’orbita di tali potenze, però, farà sì che i sunniti siano sempre presenti, diventando la prima realtà confessionale, però, solo nel ‘900.
Esodi
Con la nascita di Israele, infatti, il Libano divenne uno dei centri della diaspora palestinese, popolazione a netta maggioranza sunnita, alterando di molto i delicati equilibri sino ad allora creatisi. Nel paese, fino ad allora, erano stati i cristiani maroniti ed esser i più presenti sul territorio, condizione che cambierà a partire dagli anni “80. Si passerà, infatti, ad avere il 40% della popolazione muslim nel 1932 a ben 75% nel 1985, condizione che, assieme a tante altre, porterà alla Guerra civile, durata ben 15 anni.

In Libano, al contrario di altri paesi, la confessione religiosa ha un valore non solo personale ma anche politico. Secondo il “Patto Nazionale“, istituzionalizzato nel 1943, ad ogni fede spetta un preciso compito nel governo, in modo da evitare qualsiasi tipo di favoritismo verso un dato gruppo. Nel 1989 vennero gli siglati gli accordi di Ta’if, con i quali si metteva finalmente fine alla guerra, riequilibrando proporzioni ormai mutate nel tempo. Attualmente i musulmani sunniti sono circa il 27% della popolazione e prerogativa assoluta sul premier, il quale deve tassativamente seguire tale credo.
Se volete saperne di più, consigliatissimo il film “L’insulto” di Ziad Doueri, dove tali tematiche saltano fuori in maniera evidente.
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