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I curdi non sono “solo yazidi e muslim” ma al proprio interno possono vantare diversi culti molto interessanti. Fra questi, impossibile non citare l’Ahl-e Haqq, la fede della “Gente della verità”, interessante derivazione dello sciismo.
Ahl-e Haqq, ovvero “La gente della verità”
Gli Ahl-e Haqq (la cui fede è anche chiamata Yarsanesimo) nascono seguendo gli insegnamenti del mistico curdo Sultan Sahak, nato nel 14° secolo e morto nel 15°. Proprio a causa dell’aurea che circonda il personaggio, è difficile ottenere dei dettagli affidabili della sua vita che, tuttavia, è riportata in parte dalle fonti Ahl-e Haqq. Sembra che suo padre fosse un imam sciita discendente dall’imam Musa Kazim, figura molto importante per questa corrente islamica; leggendaria, poi, sarebbe il suo concepimento in quanto, come Maria, sua madre pare fosse vergine al momento del parto.

Anche per questo, si proclamò per tutta la sua vita come diretta manifestazione del divino nel mondo, concezione estremamente presente in tale fede e che si lega anche con una visione del mondo ciclica tipica dei culti iranici e non solo.
Mazhariyyat, gli avatar di Dio
Secondo gli Ahl-e Haqq , infatti, l’universo ha due dimensioni, ognuna con le sue regole: vi è il mondo esterno, chiamato “zahiri”, ed uno interno ovvero il “batini”. L’essere umano è considerato l’essere più paradossale al mondo in quanto, pur avendo concezione solo dello zahiri, è costretto a seguire le regole del batini. Per fare ciò, però, dovrà esser guidato e, proprio per questo, Dio ha inviato nel corso di 4 epoche diverse figure, divise in base ad “intensità di divino”. Vi sarà, infatti, un Mazhariyyat per epoca, ovvero un “avatar principale” e ben 7 uomini o angeli, chiamati “Haft tan”. Quest’ultimi dovranno aiutare il Mazhariyyat a perseguire il proprio obbiettivo, vegliando sui fedeli e non facendo mai mancare la presenza celeste.
Gli yarsani in particolare dividono il mondo i 4 epoche: “dei profeti”, “della dottrina”, “della mistica” e “delle verità”. In queste il Mazhariyyat è stato rispettivamente: Khawandagar (creatore dell’Universo), Ali ibn Abi Talib, Shah Khoshin e Sultan Sahak. La presenza di Ali non è casuale e, proprio per questo motivo, gli Ahl-e Haqq nel tempo sono stati chiamati anche Ali-Illahi, ovvero “adoratori di Ali”. Per loro, infatti, il fondatore dello sciismo e nipote del Profeta ha un ruolo sacro di primissimo piano, sotto certi aspetti, ancor maggiore di Muhammad.
Simboli
L’Ahl-e Haqq ha per libro sacro il Kalam-e Saranjam, scritto perlopiù in lingua gorani ma con alcune parti in persiano. Seguire tale libro è condizione insindacabile per essere yarsani, coadiuvata anche dall’impegno costante verso i propri maestri. Come in altre fedi di origine sufi o shia, infatti, il tutore esercita un ruolo di primissimo piano sul proprio seguace, tanto da esser considerato come vero e proprio “genitore spirituale” ed essergli impedito ogni rapporto carnale con quest’ultimo.

Tuttavia, a differenza di fedi quali lo Yazidismo, non è presente una vera e propria classe religiosa e ciò permette a ciascuno di scegliere il proprio maestro all’interno di 7 Sayyed, ognuno dei quali cura uno fra 7 diversi khandan, ovvero “case spirituali”. Pur condividendo diversi aspetti del mondo islamico, gli yarsani non seguono la shari’a. Sono perlopiù curdi ma non è condizione fondamentale; sono diffusi sopratutto nella regione iraniana del Kermanshah e a Kirkuk.
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