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Ci piacciono gli abbinamenti estremi e, insieme al podcast di Umm Kulthum, vi portiamo la musica più moderna d’Egitto: il Mahraganat ovvero “l’electro shaabi egiziano”.
Mahraganat, la musica delle feste
Mahraganat in dialetto egiziano vuol dire all’incirca “feste” e ciò da subito indizi sulle sue origini. Il genere nacque infatti nei quartieri popolari del Cairo grazie a dei Dj per matrimoni. Quest’ultimi cercavano un sound diverso e che stimolasse il movimento, rifiutando di intonare melodie già viste ma restandone comunque affascinati dal ritmo. Alla musica popolare, “shaabi”, aggiunsero allora: l’elettronica, reggaeton, rap e anche qualcosa di grime, partorendo così un genere assolutamente inedito: il Mahraganat.

Nel 2006 ebbe i primi successi a feste e matrimoni di quartiere, il vero successo arriverà, però, dopo la Rivoluzione, periodo di completo rinnovamento per tutto il panorama musicale arabo. Proprio alle manifestazioni parteciparono alcuni Dj che composero dei pezzi per l’occasione, allietando così i manifestanti e facendosi conoscere sempre di più.
Consacrazione e problemi
Per lunghissimo tempo, però, il Mahraganat non venne trasmesso sui media tradizionali a causa di ritmo e linguaggio. D’altronde, è musica fatta per esser ballata ed al suo interno usa un linguaggio molto esplicito, cosa che venne sempre malvista dalle vecchie generazioni. Ciononostante, nel 2014 Dj Soussy riuscirà a firmare un primo vero contratto discografico, permettendo così al genere di diffondersi a livello globale.
Nel 2016 radio Nagham FM ha annunciato di non trasmettere più il genere che, però, in Egitto continua tanto popolare da rendere vere e proprie star molti artisti. La sua fama è cresciuta a tal punto che, nel 2013, la regista franco-tunisina Hind Meddeb ha girato addirittura un documentario ad hoc: “Electro Chaabi”.
Vi abbiamo messo il podcast sopra in modo da mettervi la nostra playlist sotto.
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