Dress code afghano

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Le basi degli abiti tradizionali dell’Afghanistan, percorso necessario per metterci davvero in panni Pashtun scoprendo il loro dress code. Ah, c’è anche, in sintesi, la storia del burqa.

Dress code maschile

Piccola precisazione: in Afghanistan sono presenti svariate etnie, ognuna con un suo dress code preciso e fortemente collegato alle proprie origini. Per ovvi motivi non riusciremmo a parlarvi in un solo articolo di tutte le varietà, per cui oggi ci concentreremo soprattutto su quelli dei Pashtun, la popolazione maggioritaria del paese.

Khet Partug e Perahan Tunban

Da sempre molto vicino alle usanze e costumi di India e Pakistan, l’Afghanistan ha come figura di riferimento proprio lo shalwar kameez, combinazione di abiti tipica di quest’area e che nei secoli è andata ad adattarsi sempre di più ai vari territori e paesi. La base si fonda sempre su due principi: due pezzi ed abiti molto comodi. Non è un caso, infatti, che molti “abiti” siano in realtà combinazioni fra la parte di sopra e quella di sotto, indossati però sempre insieme.

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Ahmad Shah Mansour, grazie a lui il pakul conobbe un enorme popolarità

All’interno del mondo Pashtun, in particolare, vi sono 2 versioni dello shalwar kameez: il Khet Partug ed il Perhana Tunban. Il primo è caratterizzato dall’avere molte pieghe, il secondo dall’essere tipico dell’Afghanistan occidentale e di aver bottoni su entrambe le spalle. Particolarità dell’uomo afghano è poi quella di indossare un cappello, estremamente presenti nella cultura locale e molto differenziati fra di loro per storia, qualità e design.

Dress code femminile

Come per gli uomini, la varietà nei capi d’abbigliamento è legata soprattutto alla storia di questo paese ed alla sua artigianalità. Non esiste, infatti, uno gran numero di varietà negli indumenti singoli, cosa che permise nei secoli alle donne di personalizzare appieno ciò che indossavano. De facto, fra i Pashtun esistono due vesti tipicamente femminili: il Firaq Partug ed il Burqa. Il primo corrisponde ad una versione femminile del Khet Partug, con la differenza però, di avere spesso ornamenti in metallo. Questi possono essere integrati con il velo o meno a scelta e dipendono fortissimamente dal gusto personale di chi lo indossa.

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Il Firaq Pathug di Avizeh

Il burqa, contrariamente a ciò che si racconta, è tanto tipico di queste terre quanto il Firaq Partug, avendo origini più o meno coeve. Quest’abito, infatti, venne introdotto per la prima volta dai Medi, popolazione iranica che per prima unì l’Asia centrale. Sembra che fosse l’abito delle principesse e per questo motivo si sia sviluppato soprattutto nei centri urbani e nelle regge fino agli anni “50. Così facendo divenne molto ambito dai ceti poveri, contribuendo ad una progressiva inversione di tendenza che porterà i talebani, una volta giunti al potere, a trasformarlo anche in un simbolo di lotta di classe. Il fenomeno del burqa rimane quindi collegato soprattutto a tradizioni locali, indipendente da vere dinamiche religiose che sono del tutto assenti nelle menti di ogni fondamentalista.

Carichi per questa settimana? Domani un podcast dedicato a Evliya Çelebi, Erodoto turco e l’articolo con le basi dei tappeti afghani, non perdeteveli.

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Questo articolo ha 3 commenti.

  1. perdamasco

    Figura elegantissima quella del Presidente di … Ovviamente, non mi ricordo il nome. 🙁

  2. Manu

    Ma quanto mi piacciono i tuoi articoli… Bravo!

    1. Khalid Valisi

      Onorato <3

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