Turchia ed Olanda, amicizia antica

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Turchia ed Olanda, due paesi a più di 2000 km di distanza ma che da sempre sono legati da un’amicizia antica, risalente alla Guerra degli 80 anni. Un viaggio alla scoperta di quel che è stato e che è oggi il rapporto fra questi due stati.

“Meglio turchi che papisti”

Il rapporto che lega l’Olanda al mondo islamico ha origini antichissime e che possono essere tracciate a partire dal 16° secolo. A quell’epoca, infatti, risale l’arrivo nella Terra d’Orange dei primi mercanti turchi e persiani (fra cui Evliya Çelebi, l’Erodoto turco), sarà però la Guerra degli ottant’anni a porre le basi più solide di questa secolare amicizia. Tale evento storico vede infatti i Paesi Bassi, buona parte dei quali protestanti, ribellarsi contro la cattolica Spagna, che all’epoca deteneva il dominio di tali luoghi.

Amsterdam
La Westermoskee

In quel momento comincia a svilupparsi fra gli olandesi un crescente sentimento anti-cattolico, cosa che li porterà a guardare con occhi sempre migliori i turchi ed in generale i musulmani. Vennero infatti coniati detti quali “Liever turks dan paaps” ovvero “meglio turchi che papisti” e molti abitanti iniziarono a prendere la mezzaluna come proprio simbolo. Tale sentimento pro-turco esploderà, poi, con lo scoppio della guerra, tanto che, dopo la liberazione di Leiden, vennero mostrate anche bandiere turche e tutti gli schiavi musulmani vennero liberati. Non solo, Maurice di Nassau, principe d’Orange, per omaggiare i turchi del loro sostegno alla rivolta, nel 1604 fondò la città di Turkeye in Zelanda. Inoltre, nel 17° secolo, dozzine di olandesi, zelandesi e frisoni si convertirono all’Islam, arruolandosi nella marina ottomana e diventando, in alcuni casi, addirittura ammiragli della Sublime Porta.

Turchia e Olanda oggi

Il rapporto fra Paesi Bassi e Turchia ha ripreso vitalità nel 20° secolo, con i primi che necessitano di manodopera a basso costo e per questo ripiegano sui loro antichi alleati. La nuova Turchia, a causa della caduta dell’Impero Ottomano, aveva anzi il problema opposto e ciò creò delle condizioni molto favorevoli per far cooperare i due stati. Molto interessante notare come, proprio per questa successione di eventi, in Olanda ed in Germania esistano grandi comunità di turchi bulgari e turchi della Tracia, tutt’oggi fierissimi delle proprie origini altaiche. Inoltre il 18% dei turchi nei Paesi Bassi segue l’alevismo, una particolare dottrina islamica legata sia agli sciiti che agli yazidi, altra traccia della Diaspora turca.

Amsterdam
Durante l’eid

Davvero interessante è, poi, il rapporto che lega oggi i turchi al paese, nel quale hanno assunto un ruolo politico assolutamente non indifferente. Nel paese infatti esiste il DENK, un vero e proprio “partito turco” che rappresenta la comunità nelle istituzioni. Il rapporto che lega questo popolo al suo paese d’origine è infatti, tutt’oggi, forte e radicato nelle teste e negli animi degli abitanti, grazie anche alla grande presenza sul territorio di Millî Görüş. L’associazione ha infatti svolto negli anni un fortissimo collante per i turchi della diaspora e questo tanto in Germania quanto in Olanda; autrice sia della moschea di Rumi a Rotterdam che della “Grande moschea di Amsterdam”.

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