Un eid turco ad Amsterdam

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Il primo episodio sulla terra d’Orange non poteva che partire con l’eid, il primo vissuto all’estero, a pochi passi dal centro di Amsterdam.

Una moschea fra i canali

Arrivo ad Amsterdam alle 08.30 del 10 agosto, il giorno prima dell’eid, l’occasione perfetta per veder la città in modo diverso, lontano dagli stereotipi che l’avvolgono in Italia. La mia conoscenza della città, ad esser onesto, si basa sopratutto su storie di cannabis e donne, situazione perfetta per farsi stupire. Viene a prendermi in stazione l’amico di cui sono ospite, un ragazzo italiano follemente innamorato del calcio turco, e in pochi istanti stravolgo le poche certezze.

Amsterdam

Basta prendere il tram per Kinkerstraat per accorgersi che in Olanda l’Islam non è solo presente, ma una vera propria entità che respira e si muove per le vie e i canali della capitale olandese. Solo questa via ospita nei suoi dintorni ben due moschee, una meno visibile ed un’altra vera e propria protagonista della scena: la Westermoskee. La moschea più grande d’Olanda si trova a soli 15 minuti dal nostro appartamento, non la si può perdere per nulla al mondo.

Divina Amsterdam

Il tempo di lasciare le borse a casa, salutare il coinquilino del mio amico, e siamo pronti alla prima tappa del nostro viaggio ad Amsterdam. Vista di fronte il luogo mette ancor più suggestione e per qualche secondo abbiamo il dubbio di esser davvero ad Istanbul. L’architettura è quella turca, la lingua parlata anche, consentendoci un’immersione completa con l’Anatolia, seppur a più di 2000 km di distanza.

Amsterdam
La Westermoskee

Ciò che sorprende però davvero di questa città, è la normalità con la quale viene affrontato il tema della fede. Non è infatti assolutamente raro veder dalla finestra ragazze con il hijab sul motorino o vecchie signore turche che fumano con desiderio; situazioni che anche a Milano risultano “particolari”, ma che qui non vengono quasi considerate. Dopo una tappa d’obbligo ad un coffee shop (Tangerine kush e hashish marocchino per rimanere a tema Middle East) ed un breve giro per la città, si va a dormire, l’eid è alle 7 di mattina.

Fede e Galatasaray

Vivere l’eid in città dove l’Islam non è dominante è sempre un’esperienza, ci si riconosce per l’orario mattiniero, per i profumi e per la cura dell’abbigliamento, elementi essenziali per uno dei giorni più sacri dell’anno. Amsterdam non fa eccezione e la presenza dei canali colora la città di tinte uniche, vero e proprio dono divino per i mattinieri, tanto più in una giornata tanto speciale. Fin qui in realtà tutto nella norma, la sorpresa però sarà all’interno della moschea, probabilmente una sintesi dell’amore dei turchi per il calcio.

Amsterdam
Durante l’eid

All’interno della Westermoskee, noto infatti qualcosa che non può che far sorridere per il sentimento genuino che l’avvolge: un ragazzo sta indossando la felpa del Galatasaray. La tentazione di fargli una foto è altissima ma, in quanto ospite, preferisco dare il meno possibile nell’occhio l’immagine, però, è decisamente forte e proprio per questo non posso e non voglio disfarmene così facilmente. D’altronde, quale abito è più sacro di una felpa del Galatasaray?

In questi giorni continueremo a parlarvi dell’Olanda e del nostro viaggio.

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