Kafon, rasta di Tunisia

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Colui che per stile e ritmo più avvicina Jamaica e Tunisia. La voce di Kafon racconta storie e porta sorrisi, unendo la sua esperienza alla musica in un ritmo fra la “nuova musica araba” e il reggae.

Kafon

Nato nel 1983 nei pressi di Tunisi, fa il suo debutto nel mondo della musica nel 2013, riuscendo a farsi notare fin da subito per il suo ritmo ed il suo stile molto riconoscibile. Il primo successo arriverà l’anno dopo con il brano Houmani, cantato assieme all’amico Hamzaoui Med Amine. “Houmani” è un neologismo creato per definire i ragazzi che vorrebbero scappare dal quartiere ma non hanno i soldi per farlo.

Il brano racconta proprio il vivere quotidiano di questi giovani, costretti a situazioni estreme eppure con il sorriso. Nell’intero video, infatti, non si vede gente in lacrime o disperata, bensì tanti sorrisi; una speranza dello stesso Kafon per la sua terra ed il suo paese. Vi invitiamo a leggere la traduzione del pezzo su Tunisiamo, ci ha davvero illuminati (ignoriamo se il sito sia ancora attivo perché l’ultimo articolo è del 2017); vi lasciamo solo la prima frase: “L’amore è un dono del Signore, l’odio una creazione della gente”

Successo e problemi

La carriera dell’artista tunisino continuerà in grande stile, duettando con artisti del calibro di Artmasta, Balti ed In-S e guadagnando una fama sempre maggiore. Nel 2017 ha però un grave incidente di salute che lo segnerà a lungo. Viene infatti colpito dalla malattia di Buerger che, alimentata dalla grande passione del cantante per il tabacco, porta il piede alla cancrena. Ciò lo costringerà all’amputazione del tallone sinistro, nulla però può fermarlo e l’anno dopo tornerà più forte di prima.

Il successo arriverà infatti nel 2018 quando pubblica Mahboula e Nheb Ngualaa, entrambi in grado di superare le 50 milioni di views. Rispetto ad Akram Mag il richiamo al reggae è decisamente più forte e questo non solo per il look ma anche e soprattutto per le melodie. Nessuno dei due porta il genere “puro” ed entrambi subiscono fortissime contaminazioni con la musica locale e l’hip hop ma questo li rende decisamente più veri. Kafon, in particolare, tende ad avere delle tonalità che si avvicinano meno al pop, mantenendo perlopiù intatto lo spirito dei primi grandi successi.

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