This article is also available in:
English
Una prima introduzione ad uno dei paesi più variegati ed interessante dell’Africa, tutt’oggi terra in grado di stupire per storia e bellezza.
Ascesa e catastrofe dell’Impero Jolof
Storicamente legato al mare e ai fiumi, il Senegal è stato abitato fin dalla preistoria, tuttavia, i primi stati degni di nota iniziano a sorgere dal VII secolo. Fra questi il regno Jolof, a lungo vassallo dell’Impero del Mali, crebbe sempre più come influenza e, approfittando di un vuoto di potere e dell’arrivo del leggendario Ndiadiane Ndiaye, divenne indipendente nel 1350. Dopo una rapida conquista dei regni vicini, la monarchia divenne impero, cosa che portò per diverso tempo pace, seminando però il germe dello schiavismo.

A causa delle varie conquiste, infatti, venne incentivata sempre di più questa pratica verso i prigionieri di guerra, cosa che attirò immediatamente gli europei. Questi sfruttarono subito la grande offerta di mercato, invogliando sempre di più i locali a tale commercio suicida. Il collasso del suddetto Impero nel 1549, poi, renderà a lungo il Senegal una delle mete fondamentali della famigerata Rotta atlantica.
Dalla schiavitù alla libertà
Si stima, infatti, che dal 1300 al 1900 circa un terzo dei senegalesi fosse ridotto in schiavitù, con l’isola di Gorée come centro principale di smistamento. Paradossalmente la situazione migliorò con l’arrivo dei colonizzatori francesi, i quali abolirono ben presto tale pratica.

Questo favorirà una rinnovata unità nazionale, che porterà gran parte del popolo ad adottare ufficialmente l’Islam. Fino ad allora solo alcune popolazioni quali i Fula ed i Toucoleur lo praticavano, mentre gran parte degli altri abitanti continuava ad unire ad esso molto dei propri culti locali, mantenendo però il “clero musulmano” in qualità di consiglieri ed amministratori. Nel 1960 il paese diventerà nuovamente indipendente, scacciando i francesi ed unendosi per meno di un anno con il Mali, anch’esso liberatosi quell’anno. Successivamente vi sarà anche un tentativo di unione con il Gambia, anche quest’ultimo, però, conclusosi molto in fretta.
Seguiteci sulla nostra pagina facebook, Spotify e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Se ti va, inoltre, abbiamo anche in corso un progetto a tema libri. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.