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Libri, film, adesso è tempo di musica. Vi presentiamo i nostri 5 artisti per l’estate, speriamo di sorprendervi ancora.
Solita piccola premessa: non v’è ordine e non v’è gara, semplicemente sono 5 artisti che a noi ricordano l’estate. Se in futuro desiderate una categoria o un paese in particolare saremo lieti di farvene una ad hoc. Stessa cosa varrebbe per i concerti ma probabilmente siamo in ritardo con i grandi eventi.
Omar Offendum
Quasi più simile ad un poeta che ad un rapper, Omar Offendum è l’esempio perfetto del musulmano moderno, cresciuto negli Usa ma con profondissime radici in Siria. La sua storia è quella di moltissimi arabi di seconda generazione, la sua capacità di comporre testi è però qualcosa di fuori dal comune per acutezza, abilità e stile. Se non lo avete mai sentito dovete assolutamente rimediare, vi suggeriamo: “Destiny” e “Close my eyes”, uscito a dicembre dell’anno scorso.
The Synaptik
Una delle nostre scoperte di quest’estate, The Synaptik è uno dei trapper più famosi e conosciuti del mondo arabo. Nato in Giordania da una famiglia palestinese, ha studiato medicina per anni prima di abbandonare l’università e dedicarsi alla sua passione: la musica. I risultati non si sono fatti attendere, permettendogli di conquistare in brevissimo tempo vette mai viste e duettando con molti dei grandissimi della scena hip-hop di Shami ed Egitto. Il suo album del 2018 “Om Al Mawjat” fa paura per il livello degli artisti presenti, passando da Tamer Nafar dei DAM, a El Far3i e Bu Kolthoum, davvero tanta roba. Vi consigliamo: Pita Bread con Tamer Nafar e Croatia.
Khaled
Artista che non ha bisogno di presentazioni, nemmeno in Italia. Presenza costante nelle menti di ogni conoscente dell’Africa o del mondo arabo, lo abbiamo sentito suonare tanto nelle strade di Strasburgo quanto in quelle di Istanbul. La sua influenza sul panorama musicale è paragonabile a quello avuto da Fairouz, tanto che diverse cover delle sue canzoni sono diventate a loro volta hit. Il suo concerto 1,2,3 Soleil con Rachid Taha e Faudel rimane uno degli eventi storici per la musica maghrebina. Vi consigliamo in questo caso 2 album: Kenza e C’est la vie. Il primo vi porterà fra Orano e Marocco, il secondo vi risveglierà tanti ricordi estivi.
Dub Inc.
Troppi i motivi per consigliare questo gruppo, uno dei migliori al mondo nel reggae e sicuramente uno di quelli dai migliori messaggi. Il volto del gruppo sono le due voci: Aurelien Zohou “Komlan” e Hakim Meridja “Bouchkour”. Entrambi cresciuti a Saint Etienne, Komlan originario del Camerun mentre Bouchkour della Cabilia, in Algeria. Ritmo sempre incredibile ed un attenzione costante per gli ultimi, se ci seguite non potrete non amarli. Inoltre anche il linguaggio utilizzato varia moltissimo, passando dal francese all’inglese e con alcuni pezzi in cabilo. Consigliatissimi tutto l’album So What e i loro ultimo “A travers les vagues”.
Mohamed Wardi
Come al solito siamo stati combattutissimi sull’ultimo della lista, un dubbio atroce fra Tinariwen tuareg e i mongoli The Hu. A trionfare è però stato il sudanese Mohammed Wardi, autentica leggenda del paese. Qualche giorno fa, in particolare, abbiamo fatto due chiacchiere con un ragazzo di Khartoum e la sua reazione nell’ascoltare queste note è stata incredibili. Wardi sta al Sudan come Bi Kidude alla Tanzania, rappresenta lontani tempi andati, tanto allegri, però, da illuminarci ancora oggi con la loro musica. Consigliatissimi i suoi unici due brani presenti su Spotify: Al Mursal e Al Sourah.
Speriamo che la lista vi sia piaciuta, in questi giorni avremo tanti “5 per l’estate”. Fra qualche settimana vi anticipiamo che dovrebbe uscire qualcosa a tema Rom, i più discriminati d’Italia. Seguiteci sulla nostra pagina facebook, YouTube e Instagram, oppure su Telegram per la playlist ad hoc. Se ti va, inoltre, abbiamo anche in corso un progetto per la salvaguardia dei libri del mondo islamico. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.