Juz 1: ad ognuno le sue colpe

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Il primo appuntamento di questo “mese del Corano”. Ogni giorno prenderemo un versetto di un juz, (“macrocapitolo”), analizzandolo e provando a scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo. Stasera vi parliamo di due versetti “gemelli” di Surat Al Baqara.

Non dovrete rispondere della loro condotta

In questa parte della sura (“capitolo”) viene raccontata la storia di Abramo, personaggio fondamentale delle 3 religioni monoteistiche e ai quali i due versetti fanno riferimento. Questo profeta è particolarmente importante nella storia della rivelazione divina per via del messaggio insito nella sua natura. Egli viene infatti ricordato per la sua temerarietà nello sfidare la fede dei propri avi, scegliendo per sé stesso il proprio destino al cospetto di Dio. Un qualcosa che ad oggi sembra banale ma che, a pensarci, si ricollega anche ad una profonda differenza fra Islam e cristianesimo, ovvero la condizione di “peccato originale”.

Corano
Juz 1, Surat Al Baqara, versetto 134

Secondo la prima delle due fedi, infatti, tale condizione non sussiste, in quanto Dio accettò il pentimento di Adamo, consentendo all’umanità di scegliere da sé il proprio destino. Nel Corano questo concetto viene ribadito svariate volte, in questa Surah, però, viene sottolineato in maniera ancora più netta, riportando lo stesso identico passaggio solo 7 versetti dopo. Un autentico “reminder divino” per uno delle condizioni fondamentali di tutto l’Islam.

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Corano
Juz 1, Surat Al Baqara, versetto 141

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