“Nedjma” di Yacine Kateb

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Il libro di Yacine Kateb racconta l’Algeria nei panni di Nedjma, una misteriosa femme fatale, desiderata da 4 amici. Misteri e scoperte avvolgeranno però la nascita della donna, una storia a cui sono legati molteplici destini. Capolavoro di Kateb, il romanzo è tutt’oggi considerato uno dei più grandi libri della letteratura algerina.

Nedjma

Quattro amici, Rachid, Lakhdar, Murad e Mustafà sono ossessionati dall’amore di una donna, Nedjma, sposa di Kamel. Un mistero circonda la nascita di costei: affidata da piccola ad una madre adottiva, è figlia di una francese successivamente rapita da quattro amanti, tra i quali il padre di Rachid e un prestigioso seduttore, Si Mokhtar. Nedjma viene concepita durante una fatidica notte in qui questi due ultimi personaggi avevano condotto la francese in una grotta dove, la mattina seguente, si ritroverà il cadavere del padre di Rachid. Rachid seguirà dunque Si Mokhtar e risparmierà il presunto assassino del padre, poichè ossessionato dal desiderio di conoscere la verità su Nedjma, forse sua sorella o figlia di Si Mokhtar. Il seduttore, poi, è anche il padre di Kamel: non ha potuto impedirgli di sposare la ragazza, sotto pena di rivelare il dramma e il mistero della sua nascita.

Nedjma
L’autore Yacine Kateb

Dopo un pellegrinaggio alla Mecca, Rachid e Si Mokhtar decidono di rapire Nedjma al suo sposo incestuoso e di condurla all’inaccessibile montagna dove vivono gli ultimi sopravvissuti della loro tribù. Nedjma compie così il suo destino. Dopo vari infortuni i due amici si ritrovano a lavorare in un cantiere. Qui Lakhadar ha uno scontro brutale con il capocantiere, viene arrestato e riesce ad evadere. Poco dopo anche Murad viene arrestato perchè ha ucciso il vecchio e sordido imprenditore, dalla cui giovane moglie, Suzy, è rimasto colpito. Più tardi Rachid, disertore, ritroverà Murad in prigione. Ciascuno resterà ossessionato dalla presenza di Nedjma continuamente evocata: nelle notti e nei giorni di prigionia di Murad, nel diario di Mustafà, nelle conversazioni di Rachid con uno sconosciuto.

Algerie femme fatale

L’Algeria è la vera protagonista di tutto il romanzo, incarnata in Nedjma, femme fatale destinata a riunire i quattro parenti così come aveva fatto in passato la madre. Nel romanzo di Kateb il destino del Paese viene riproposto come una sorta di marea: ciclica. I 4 protagonisti si ritroveranno, infatti, invischiati nella stessa sorte dei loro predecessori, senza poter in alcun modo sfuggire alla passione che li lega a questa misteriosa donna.

Nedjma
Laetitia Eido nei panni di Lalla Fatma n’Soumer

Altro dettaglio molto interessante è poi il simbolismo dietro la nascita della donna che, in un certo senso ripropone le sorti dell’Algeria. La madre di Nedjma era francese e inseguita da 4 diversi uomini algerini, metafora di come avvenne l’occupazione transalpina e di come le 4 maggiori città (Orano, Blida, Algeri ed Costantina), furono affascinate dagli invasori.

Una riflessione sul colonialismo

Il romanzo di Yacine Kateb non si pone quindi come una semplice narrazione d’amore, quanto piuttosto come un reale tentativo di spingere il proprio popolo ad una riflessione su passato e presente. In Nedjma, infatti, l’autore fa anche precisi e forti riferimenti all’occupazione dell’Algeria, attingendo anche da esempi lontani ma perfettamente calzanti, risalenti addirittura all’Impero romano. La visione che ne emerge è infatti di come la Storia, anche a distanza di millenni, si ripeta, ponendo i francesi come una sorta di neoromani, decisi a colonizzare gli algerini così come fecero con i numidi.

Nedjma

Il paragone si rivelerà poi azzeccato nei fatti, ponendo più e più volte i protagonisti a riflettere a cavallo di due tempi, quasi schiacciati da un futuro che pare ineluttabile. Molto interessante anche la data di pubblicazione del romanzo, 1956, e la sua lingua, il francese. Un vero e proprio affronto culturale agli occupanti, in un momento in cui nel Paese si stava creando il focolaio della rivolta.

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