This article is also available in:
English
Dopo avervi portato in Mauritania, è il momento di farvi ascoltare una vera e propria band tuareg. Inizialmente ispirati ai Tinariwen, i Tamikrest sono riusciti a trovare la loro strada nel deserto, creando ritmi e melodie davvero incredibili
Tamikrest, “connessione” tuareg
Tamikrest in lingua tamasheq significa “coalizione/connessione” e racconta perfettamente la storia di questo gruppo, di etnia tuareg ma dalle varie nazionalità. Inizialmente la band si formò a Kidal, in Mali, dove il chitarrista Ousmane Ag Mossa e dal bassista Cheick Ag Tiglia che decisero di riunirsi per sfruttare le lezioni del loro comune maestro.

Nel giro di un anno e mezzo i Tamikrest trovarono la loro formazione completa e dando vita a ben 25 brani inediti, passando così dalle cover dei Tinariwen ad un cammino proprio ed originale.
Rock tamasheq
Il ritmo di questo gruppo si differenzia soprattutto per l’intensità, decisamente più rock di quella dei loro illustri predecessori. La velocità è rivelatrice dell’anima della band, meno concentrata nel deserto ma vera e propria rappresentante di quella parte di Africa.
I Tamikrest, proprio alle proprie origini miste, riescono a portare diversi aspetti della musica africana, mostrandone però la loro “versione tuareg”. I brani più lenti, ad esempio, non ci riporteranno a quella calma indotta dal Sole, tipica dei Tinariwen, quanto piuttosto a le fresche serate nel deserto, riposo perfetto dopo una lunga marcia. A loro volta, i brani più veloci mostrano elementi tipici della cultura dell’Africa Occidentali, con una maggior presenza di assoli rispetto alla classica musica tuareg. I Tamikrest vi porteranno in un Sahara nuovo, fatto di tante nazionalità ma con un unico cuore tuareg.
Vi lasciamo sotto la playlist da cui attingeremo in questi giorni, sono accettati suggerimenti.
Seguimi su facebook, Spotify, YouTube e Instagram, oppure sul canale Telegram; trovi tutti i link in un unico posto: qui. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente