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La raccolta in ben 175 vignette di uno degli artisti più celebri di tutta la Palestina. In questo libro scoprirete la vita di Naji al Ali, ideatore di “Handala” e tutt’oggi uno degli autori più celebri del Medio Oriente.
Filastin. L’arte di resistenza del vignettista palestinese Naji al Ali
Filastin in arabo significa Palestina. Naji al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo, come la maggioranza dei palestinesi, a causa della proclamazione dello Stato d’Israele. Filastin è la terra in cui non ha potuto fare ritorno ed è il centro di tutta la sua opera artistica ma «non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo». Naji al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987 per quelle idee politiche che ha espresso con forza nelle sue opere ogni giorno della sua vita, lavorando per le maggiori testate giornalistiche del mondo arabo.
Il suo obbiettivo era quello di avere un dialogo diretto e quotidiano con chi viveva la sua stessa realtà: dal Campo Profughi palestinese alle grandi città arabe. Handala, il suo personaggio più importante, è una vera e propria icona della resistenza palestinese ed è popolarissimo nei paesi arabi come nel resto del mondo.
Memoria del grande vignettista palestinese
Il libro celebra il grande Naji al Ali attraverso ben 175 vignette che raccontano la vita del suo popolo, unico vero grande soggetto della sua arte. In questa splendida raccolta, in particolare, possiamo accorgerci appieno delle tante vicende da lui vissute in quegli anni. Come molti letterati palestinesi, infatti, la sua storia si lega a quella dei tanti palestinesi esiliati dalla propria terra, costretti a vagare per tutto il Mashreq e da esso perennemente respinti.
All’interno del libro, oltre alle vignette, ci verranno anche mostrate delle interviste da lui svolte nel corso degli anni, al fine di dare davvero un immagine a 360° di questo grande artista.
Simbolismo per tutti
L’obbiettivo di Naji al Ali è stato da sempre quello di trasmettere la propria arte all’intero popolo, senza che esso fosse necessariamente troppo colto. Molti degli emigrati palestinesi erano infatti contadini e, proprio per questo, il desiderio dell’autore era quello di offrire poco testo ed immagini che, da sole, potessero essere eloquenti. Da ciò nasce il profondo simbolismo di al Ali, intriso in tutte le sue opere e che vede come protagonista assoluto “Handala”.

Con la caricatura del giovane palestinese svilupperà un legame unico, legandola per sempre alla propria fama e al proprio nome. Handala rappresenta l’autore stesso quando fu costretto a fuggire nel campo profughi di Ain Al Hilwa, il disegno acquisirà nel tempo un valore sempre maggiore, fino a rappresentare l’intera classe degli oppressi. Segnaliamo una prefazione di Vauro Senesi, uno dei più celebri vignettisti italiani in assoluto, e che tutti i ricavati di questo libro andranno a finanziare associazioni benefiche in Palestina.
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