This article is also available in:
English
Iniziamo la settimana con una vera e propria perla della Disney, un film entrato nel cuore fin dalla più tenera infanzia e che per molti è stato il primo approccio con il Medio Oriente. Tratto da un racconto di “Le mille e una notte”, Aladdin sembra non soffrire il peso degli anni, rimanendo tutt’oggi uno dei nostri film preferiti.
Aladdin
Ambientato sullo sfondo del mitico regno orientale di Agrabah, Aladdin narra le avventure di un giovane intraprendente, un diamante grezzo che sogna di fuggire da una misera esistenza di strada per sposare la bellissima principessa Jasmine, figlia del Sultano. Il destino vuole che Aladdin venga incaricato dal Vizir del Sultano, l’infido Jafar, di recuperare una lampada dalle proprietà soprannaturali, celata nelle profondità della “Caverna delle Meraviglie”. Aladdin riesce a trovare la lampada e, con essa, il vivacissimo genio che la abita, conquistando così la possibilità di esprimere tre desideri, scatenando però le ire del potente Jafar.
Pur spacciandosi per un ricco e bellissimo principe, Aladdin non riesce a far colpo sulla principessa e scopre che la bella Jasmine in realtà è sempre stata innamorata del vero Aladdin. Con l’aiuto del suo amico genio, dell’inseparabile scimmietta Abù e di un tappeto magico, Aladdin, volendo dimostrare il suo valore, decide di salvare il regno dalle perfide macchinazioni di Jafar, per divenire finalmente “padrone” del proprio destino.
Primi passi in Medio Oriente
Questo film ha un significato speciale per me, che ho visto proprio da questa pellicola nascere la mia curiosità per questa parte di mondo. Aladdin era una favola come tante altre della Disney ma, a differenza delle altre, raccontava una terra diversa e affascinante, fatta di magia e colore. Ricordo la magia che provavo da piccolo nell’immergermi in questo mondo magico e lontano, molto diverso da ciò a cui eravamo abituati a casa. Mia madre era una fan sfegatata del mondo anglosassone e latino, ciò fece in modo che le mie conoscenze sul Medio Oriente fossero pressoché inesistenti fino ai 15 anni, ma questo è un altro discorso.
Ad ogni modo, Aladdin mi metteva di fronte a territori completamente inesplorati, con nomi suggestivi e richiami da ogni parte del mondo. La bellezza dei luoghi e di Jasmine mi rimase impressa per sempre e non ho vergogna a dire che, senza questo film, probabilmente non esisterebbe la pagina che state leggendo.
Fra leggenda e realtà
La cosa incredibile dei luoghi di Aladdin, è che sono alcuni di questi sono assolutamente esistenti. Per la supervisione degli scenari, infatti, la troupe si rivolse a Rasoul Azadani che si ispirò in buona parte ad Isfahan, sua città natale, vera e propria perla di Persia. Altro importantissimo contributo si deve poi al film “Il ladro di Baghdad”, primo grande film ambientato in Medio Oriente e vera e propria pietra miliare per moltissimi prodotti, fra cui lo stesso Aladdin. Proprio su quella pellicola venne infatti adattato “Aladino e la lampada meravigliosa”, il racconto di “Le mille e una notte” da cui è tratta la storia, abbastanza diversa nella forma ma pressoché identica per significato.
Tutt’oggi Aladdin rimane uno dei prodotti meglio riusciti nell’intera storia dell’animazione, entrando subito a far parte della ristretta cerchia di “classici Disney”. Un capolavoro d’animazione che riserva ancora tanti spunti da esplorare e che non smette mai di stupire anche a ben 27 anni di distanza.
Seguiteci sulla nostra pagina facebook, YouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.