Isfahan in 5 scatti

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Per la giornata dedicata alla bellezza, abbiamo chiesto ad Iranweb di parlarci di una vera e propria perla della Persia: Isfahan “metà del mondo”. Godetevi assieme a noi questo viaggio nei suoi magnifici scatti, un’immersione totale con una delle città più belle della storia.

Piazza Naqsh-e jahàn

La piazza Naqsh-e Jahàn (“immagine del mondo”) è uno dei luoghi simbolo dell’Iran : costruita nel XVII secolo durante la dinastia Safavide, misura 560 metri di lunghezza per 160 metri di larghezza (per dare una idea, oltre 5 volte più estesa di Piazza del Duomo a Milano). Sulla piazza si affacciano alcuni capolavori dell’architettura persiana di epoca safavide : la moschea reale, la moschea Sheikh Loft Allah, il palazzo reale Ali Qapu e la porta di ingresso del Grand Bazaar, uno dei piu’ grandi di tutto il Medioriente. Dopo la sua costruzione la piazza fu utilizzata per le celebrazioni e le cerimonie, per le parate militari, per le pubbliche esecuzioni ma anche come campo per partite di polo.

Isfahan
Piazza Naqsh-e jahàn

Quando ci si arriva per la prima volta, anche dopo averla a lungo sognata ed immaginata, si resta comunque folgorati dalla sua armoniosa bellezza e dalla sensazione di trovarsi “fuori dal tempo” : il traffico è costituito solo da poche carrozze trainate da cavalli, i negozi sono inseriti in modo discreto nelle arcate che delimitano il perimetro della piazza e la gente che la popola ne rispetta la solennità. Un consiglio a chi visiterà Isfahan : cercate di tornare nella piazza in orari diversi per scoprirne la natura più autentica. Alla sera ad esempio troverete famiglie numerose riunite per un picnic sul prato, ragazzi che giocano a pallavolo davanti agli enormi ritratti di Khomeini e Khamenei, coppiette che parlano – attente agli sguardi indiscreti – al chiaro di luna : questa meravigliosa piazza vi apparirà non più solo come una grande attrazione turistica ma anche come il cuore della vita socio-culturale persiana.

New Jolfa, il quartiere armeno

All’inizio del XVII gli armeni stavano fuggendo dalla persecuzione dell’Impero ottomano ed in virtù dell’antica amicizia tra i due popoli, Shah Abbas ne accolse circa 150.000 in Persia. Il nuovo quartiere di Isfahan (chiamato Jolfa come l’antica città armena) divenne la nuova casa per molti di loro e nei secoli successivi gli armeni, pur mantenendo la propria identità e la fede cristiana, parteciparono attivamente allo sviluppo culturale ed economico della Persia.

Isfahan
La cattedrale di Vank a New Jolfa

Oggi Nuova Jolfa è un quartiere alla moda aldilà del fiume Zayandè, ricco di bei caffè e boutique, raggiungibile a piedi o (meglio) con un taxi dal centro della città. La principale attrazione per i turisti è rappresentata dalla Cattedrale cristiana di Vank (“San Salvatore di Isfahan”) : il complesso costruito sempre nel XVII secolo ospita, oltre alla chiesa, un museo dedicato alla storia del popolo armeno, una biblioteca ricca di rari manoscritti medievali ed un piccolo cimitero. L’aspetto esterno della cattedrale è curioso : convivono infatti una cupola simile a quelle delle moschee sciite ed un campanile, testimonianza dell’integrazione possibile tra culture differenti. E’ pero’ l’interno della chiesa a lasciare il visitatore a bocca aperta : alzando lo sguardo si ammira la cupola dorata e decorata con affreschi raffiguranti scene bibliche, mentre sulle pareti inferiori sono ricordati i martiri armeni vittime dell’Impero ottomano.

Il nostro consiglio di viaggio, se vi trovate a Isfahan a capodanno, è di venire in questo quartiere per assistere alle celebrazioni per il Natale (quello armeno si festeggia il 6 gennaio) e respirare una atmosfera inattesa a queste latitudini : troverete vetrine con addobbi natalizi e Babbo Natale che posa per le foto con i bambini in strada !

Si-o-se pol

Si-o-Se Pol (“Il ponte dei 33 (archi)”) è uno degli undici ponti di Isfahan che attraversano il fiume Zayandehrud, ormai secco per la maggior parte dell’anno. Noto anche come Ponte di Allahverdi Khan, è sicuramente il più famoso della città a causa delle sue dimensioni, della posizione centrale e soprattutto della meravigliosa struttura architettonica : costruito in mattoni gialli e pietra calcarea all’inizio del XVII secolo, in epoca safavide, Si-o-Se Pol è il più lungo tra i ponti di Isfahan (297 metri). La struttura ha due livelli, a quello inferiore si trovano i 33 archi, in quello superiore troviamo invece un percorso pedonale recintato da mura : le nicchie formate dagli archi sono perfette per sedersi a leggere o a chiacchierare mentre si gode la vista della città.

Isfahan
Si-o-se pol

Il momento migliore per visitarlo è alla sera, quando i gruppi di turisti hanno finito i loro tour : il ponte diventa un centro della vita notturna della città, alla luce non invadente della lampade che lo illuminano si puo’ passeggiare, incontrare nuovi amici o semplicemente sedersi ad osservare in silenzio lo stile di vita rilassato degli iraniani.

Grand Bazaar

Il Grand Bazaar è lo storico mercato di Isfahan, uno dei più antichi di tutto il Medio Oriente : il primo complesso risale infatti all’epoca selgiuchide (XI-XII secolo) anche se l’attuale bazaar è stato costruito – come molti altri simboli della città – in epoca safavide, nel XVII secolo.

Isfahan
Grand Bazaar

L’ingresso principale si trova nel lato nord della famosa piazza  Naqsh-e Jahàn ed una volta entrati si possono percorrere circa due chilometri di gallerie con soffitti a volte che attraversano il centro della città : è il mercato coperto più lungo al mondo!

Chiunque abbia visitato il bazaar di Isfahan sa bene come è facile girovagare e perdersi in questo labirinto di vicoli, madrase, khan (caravanserragli) e timche (sale a cupola dedicate ad un solo settore merceologico). Nella miriade di botteghe del bazaar troverete artigianato, gioielli, tappeti, abbigliamento, spezie, gaz (i tipici dolcetti di Isfahan) e piccole sale da tè dove riposarsi durante la passeggiata. A differenza di quanto succede in altri paesi, i bazaari (commercianti) saranno felici di parlarvi della storia e delle qualità dei loro prodotti in modo gentile, non aggressivo, con il sorriso sulle labbra.

Moschea dello Shah / dell’Imam

Partiamo dal nome : la moschea che si trova nel lato meridionale della grande piazza Naqsh-e Jaham fino al 1979 si chiamava Moschea dello Shah (o Moschea Reale), dopo la rivoluzione islamica è diventata Moschea dell’Imam ma potete chiamarla in entrambi i modi, tutti vi capiranno.

Questo capolavoro dell’architettura islamica, non solo persiana, è stato costruito nella prima metà del XVII secolo, in epoca safavide ed insieme alla monumentale piazza su cui si affaccia è stata registrata dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. L’inusuale pianta asimmetrica del complesso è dovuta a un doppio allineamento : la facciata è orientata verso la piazza in direzione opposta alla porta di ingresso del Bazaar, la moschea è invece rivolta in direzione della Mecca.

Isfahan
Moschea dello Shah/ dell’Imam

L’aspetto forse più affascinante della moschea sono le splendide decorazioni realizzate a mosaico con piastrelle di sette diversi colori. Si potrebbero trascorrere giorni camminando attraverso i cortili e negli edifici del complesso, semplicemente seguendo con lo sguardo i motivi geometrici o floreali che si trovano sulle pareti … ricordandosi però ogni tanto di guardare anche in alto, dato che alcuni dei mosaici piu’ elaborati decorano le cupole.

Consiglio di viaggio : se non viaggiate in gruppo, prendete l’audio guida all’ingresso (non inclusa nel biglietto) per poter apprezzare al meglio questo capolavoro!

Ringraziamo ancora infinitamente Iranweb per questo incredibile viaggio ad Isfahan, una delle perle più belle di Persia, un’autentica città di bellezza. Seguitelo sulla sua pagina Facebook e Instagram. Domani vi porteremo a Teheran con “L’ariete” di Mehdi Asadzadeh, edito da Ponte33, casa editrice che proprio dal Si-o-se pol prende il nome. Seguiteci sulla nostra pagina facebookYouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

Isfahan
sîb, mele rosse a simboleggiare la bellezza

Questo articolo ha 0 commenti

  1. Paola

    Che meraviglia! Spero di andarci un giorno….

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