I popoli dell’Iran

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Abbiamo scelto di iniziare la settimana dedicata al Nowruz con il tema dell’abbondanza, qual miglior occasione per parlare dei popoli dell’Iran? Questo leggendario paese raccoglie infatti al suo interno ben 21 diverse popolazioni, uno schiaffo a chi teme l’invasione di “altre culture”.

I popoli iraniani

Sorpresi? Questo l’Iran è stato fin da tempi antichissimi un luogo di rifugio per moltissime popolazioni diverse, dalle origini più varie e disparate. Alcuni fuggirono da persecuzioni, altri vennero da conquistatori e altri ancora semplicemente han sempre vissuto in quei luoghi. Proprio da questo gruppo partiremo, ovvero le cosiddette “popolazioni iraniani”, una famiglia che al suo interno comprende ben 8 diverse famiglie. Vi sono infatti:  i persiani, che da soli sono circa il 61% dell’intero paese, i curdi, i Mazandarani, i Gilachi, i Lur, i Bakhtiari (considerati un sottogruppo dei Lur), i Talysh, i Tati e i Baluci.

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Donna del Mazandaran

Queste popolazioni hanno origini antichissime e molte di queste contrastarono Alessandro Magno nella sua leggendaria cavalcata verso Oriente. Ognuna di queste custodisce gelosamente i tesori dei propri antenati, mantenendo intatto un patrimonio culturale di straordinaria importanza ed unico nel mondo. Basti pensare a popoli quali Gilachi e Mazandarani, i quali, pur facendo da sempre parte della storia persiana, non vollero mai unirvisi del tutto, troppo fieri delle loro origini. La presenza umana nelle regioni del Gilan e del Mazandaran viene infatti fatta risalire addirittura a 75’000 anni fa, troppo per distaccarsene.

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donne con abiti tradizionali Lur

Altra popolazione che non va trascurata sono i Lur, i quali, da soli, sono la 4° etnia del paese dopo persiani, curdi e azeri. Abitano le regioni a sud-est e si ritiene discendano dai Cassiti e dai Gutei, popolazioni che invasero Babilonia nel XVI secolo a.C. . Si ritiene, in particolare, che i Lur siano imparentati con i curdi, dai quali si separarono ben 10’000 anni fa. I Bakhtiari sono un sottogruppo di quest’ultimi, ai quali si attribuisce una leggendaria discendenza con il re Fereydun, figura chiave della mitologia persiana.

I popoli turchi

La regione venne spesso attraversata da popolazioni turche, le quali, attraverso la stirpe Qajar, dominarono l’Iran fino al 1925, venendo spodestati solo dagli eventi successivi alla Prima guerra mondiale. Per questo motivo, l’intera Persia ha visto nel corso del tempo stabilirsi molte etnie turche nella regione: azeri, turkmeni, Qashqai, turchi del Khoresan, Afshari e Karai.

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Il musicista iraniano Kayhan Kalhor mentre suona il kamancheh

Gli azeri, in particolare, sono la seconda etnia del paese e il loro contribuito alla storia culturale locale è stato di grandissimo impatto, specie per quanto riguarda la musica. Alcuni degli strumenti tutt’oggi utilizzati in Europa e Medio Oriente discendono infatti da quelli di questo popolo, basti pensare al kamancheh, progenitore della chitarra e del violino, frutto dell’arte azera.

I popoli semiti e caucasici

Vista la sua vicinanza all’Iraq e la sua storia millenaria, l’Iran ospita anche piccole comunità di popolazioni semite, quali: arabi, che da soli solo il 2%, ebrei, assiri e mandei. Queste ultime 2 rappresentano forse alcune delle realtà più interessanti dell’intera regione. I primi sono effettivamente i discendenti degli assiri di cui leggiamo a scuola, i secondi sono invece l’ultima comunità religiosa di origine gnostica presente nel mondo.

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Mandei

Il quarto gruppo di popoli che abita l’Iran è quello delle popolazioni caucasiche, ovvero: armeni, che sono la più grande comunità cristiana del paese, georgiani, che qui sono per lo più sciiti, e circassi, noti da sempre per la loro bellezza.

Scusate se non abbiamo ancora fatto uscire la nostra “spiegazione” della settimana ma ci è mancato il tempo, vi scriveremo tutto stasera sui social. Foto in copertina di Andrea Ricordi, autore della pagina Iranweb. Seguiteci sulla nostra pagina facebookYouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

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