Lounis Aït Menguellet, voce di Cabilia

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Dopo avervi parlato di Orano, oggi andiamo in Cabilia, terra berbera/amazight, a conoscere una delle sue voci più iconiche: Lounis Aït Menguellet, cantore di questo popolo caldo e fiero.

Un’infanzia in guerra

Lounis Aït Menguellet nasce nel 1950 nei pressi di Tizi Ouzou, nell’Alta Cabilia. Ultimo di 6 fratelli, ha solo 4 anni quando in Algeria scoppia la Rivoluzione, conflitto che caratterizzerà tutta la sua infanzia, impedendogli a lungo di avere un’istruzione. Con il finire del conflitto, il giovane Lounis può dedicarsi alla sua passione per la musica che, originariamente, per lui non è altro che un passatempo. Le cose cambieranno nel 1967 quando suo cugino lo convincerà a debuttare su una radio cabila. Il suo brano Ma trud ula d nek kter (“Se tu piangi, io piango ancora di più”), lo farà entrare subito nei cuori di molte ragazze del luogo, facendolo conoscere per la prima volta al grande pubblico.

Lounis Aït Menguellet

Nel 1970 sarà costretto a rispondere alla leva militare, senza però abbandonare la sua passione e, anzi, dedicando interi weekend in sala di registrazione, pur rimanendo all’oscuro dell’opinione pubblica. Il secondo album si rivelò poi un altro grande successo, consacrando l’artista nell’alveo dei grandi musicisti cabili.

Voce di Cabilia

Lounis, infatti, non si discosterà mai dalla sua lingua madre, sviluppando anzi nel tempo una poetica sempre più raffinata e lontana dagli inizi più romantici. Negli “80 diventerà vero e proprio simbolo del proprio popolo, tanto da meritarsi diversi libri a lui dedicati, uno dei quali è firmato da Tassadit e Kateb Yacine. In quegli anni la fama dell’artista si spingerà fin fuori i confini nazionali, arrivando diverse volte a riempire interi stadi francesi. Proprio in questo periodo subirà però una condanna di 3 anni per possesso di armi, delle quali era però noto collezionista da tempo.

Lounis Aït Menguellet

Come per i cantanti raï, il presidente Bendjedid andò a colpire anche la musica cabila, intimorito dalla fierezza di questo popolo nel difendere la sua cultura. Ricordiamo infatti che per anni l’Algeria si dichiarò musulmana e araba, censurando tanto cantanti dai “comportamenti sconvenienti” a chi arabo non si è mai ritenuto. Una volta uscito di prigione l’artista continuò a dedicarsi alla sua passione, consacrandosi sempre di più come vera e propria voce di Cabilia, luogo nel quale vive tutt’oggi.

Amore e politica

La produzione di Lounis Aït Menguellet può sostanzialmente essere divisa in due parti: la prima caratterizzata dall’amore per una donna e la seconda dall’amore per il proprio paese. L’artista è infatti da sempre un amante di filosofia e lettere e, con il tempo, si è dedicato ad approfondire queste due discipline, attingendo sempre nuovi spunti per i propri testi. Luonis è stato inoltre profondamente segnato dalla Primavera nera del 2001, durante la quale circa un centinaio di cabili persero la vita in scontri con la gendarmeria francese.

Lounis Aït Menguellet

L’autore, pur condannando le violenze, dichiarò fin da subito che nelle sue canzoni non intende far politiche, quanto piuttosto esprimere la voce del suo popolo, spesso inespressa o zittita. Proprio per questo è considerato da molti come una sorta di Gaber cabilo, sia per importanza sia nel denunciare con tanta eleganza la società stessa.

Domani continueremo la rassegna dedicata all’Algeria con il Jeunesse Sportive de Kabylie, la squadra della Cabilia. Seguiteci sulla nostra pagina facebookYouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

Il sito ufficiale di Lounis Aït Menguellet

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