Storia del Raï

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Dopo avervi parlato Cheikha Rimitti, ci sembrava giusto farvi per la prima volta una panoramica del Raï, anche alla luce della pesantissima censura che ha sempre subito in Algeria, suo paese d’origine.

Fusione di stili

Il raï nasce in Algeria durante i primi decenni del XX secolo grazie ad un’urbanizzazione delle città costiere sempre più massiccia. In queste città si trovano sempre più genti da popoli diversi e, alla tradizionale musica algerina e beduina, si aggiunge una sempre maggior influenza francese e spagnola, che darà una svolta sempre maggiore a queste melodie. Le origini del raï sono infatti da ricercare nei canti popolari che si eseguivano in locande e souk, eseguiti sia da artisti di ambo i sessi.

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Alcuni dei più celebri artisti raï

Questi, a differenza dei canti tradizionali, che si occupavano di diffondere i valori morali della società, elogiavano pubblicamente le gioie della carne e dei sensi, motivo per cui vennero da sempre mal visti dagli strati più conservatori della società. Nel 1954 il genere ottenne il primo significativo exploit con Charrak Gattà di Cheikha Rimitti, brano che si diffuse a macchia d’olio in tutto il paese.

Censura

Se sotto il dominio francese il raï aveva conosciuto un apprezzamento sempre maggiore, le cose cambiarono a seguito della Rivoluzione algerina. Le tematiche di questo genere si discostavano infatti dall’immaginario rivoluzionario, che aveva posto l’accento sull’essere “arabi e musulmani”, non proprio tematiche del raï. Sotto i presidenti Ahmed Ben Bella e Houari Boumédienne vi fu una vera e propria censura e fino al 1979 la scena musicale rimase pressoché confinata ad Orano, città che, anche grazie alla sua vicinanza con il Marocco, divenne un vero e proprio porto sicuro per gli artisti algerini.

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Cheb Hasni e Rachid Baba Ahmed

Nel 1979 verrà eletto presidente Chadli Bendjeddad, uomo che per primo tentò di “legalizzare” il raï, imponendo però dei controlli sempre più forti sui testi. Proprio in questo periodo il genere raggiungerà il suo picco di popolarità, riuscendo nel 1986 a far finanziare al governo il festival di Orano. A seguito delle rivolte del 1988, però, il presidente algerino darà la colpa proprio a questa musica e ai suoi artisti, dando il via a crescenti tensioni religiose. Il 29 settembre 1994 verrà assassinato Cheb Hasni e qualche mese dopo farà la stessa fine Rachid Baba-Ahmed, il più grande produttore di raï. Da allora sempre più artisti fuggirono dal paese, determinando una vera e propria diaspora del genere, il quale, da allora, si sposterà definitivamente in Francia.

Domani continueremo la rassegna dedicata all’Algeria con “La battaglia di Algeri” di Seguiteci sulla nostra pagina facebookYouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

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