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Torniamo a parlarvi di grandi letterate con la prima romanziera del mondo islamico. Fatma Aliye fu la prima donna a riuscire a pubblicare una lunga serie di romanzi nell’impero ottomano. Un’eccellenza che solo in questi anni si sta riscoprendo.
Bir Hanım
Fatma Aliye nasce nel 1862 a Istanbul nell’allora Impero ottomano, figlia del rinomato burocrate e wali Ahmet Cevdet Pasha, ricevette fin da piccola un’istruzione casalinga, grazie alla quale scoprì il suo amore per il francese e l’arabo. A seguito di un matrimonio combinato, non le verrà permesso per anni di avvicinarsi a testi stranieri, cosa che riuscirà a fare solo nel 1889. Ad allora risale infatti la sua traduzione di “Volonté” del francese Georges Ohnet, lavoro che svolse sotto lo pseudonimo di Bir Hanım “Una donna”.

Il tutto le attirerà la fama del grande scrittore ottomano Ahmet Mithat, il quale rimarrà subito affascinato dalla sua abilità, tanto da iniziare con lei una vera e propria collaborazione. Quest’ultima culminerà con un romanzo scritto insieme nel 1894, Hayal ve Hakikat “Sogno e verità”, nella quale Fatma scrive la parte della protagonista e Mithat del protagonista. Il suo primo romanzo risale però al 1892 e verrà pubblicato per la prima volta senza alcuno pseudonimo.
Scrittrice delle donne
Muhazarat “Informazioni utili”, questo il titolo della sua opera prima, punta a sfatare il mito secondo cui le donne non dimenticano mai il loro primo amore; una tematica molto forte e che si ripeterà anche nei suoi successivi lavori. Il romanzo ha poi il merito di esser stato ad esser scritto da una donna nell’intera storia ottomana. Nel 1899 uscirà Udi “La suonatrice di ‘oud”, libro che vedrà l’autrice ad uno dei suoi apici per quanto riguarda tematiche e stile.
In esso, Fatma racconta la storia di Bedia, una donna dal matrimonio infelice che aveva conosciuto ad Aleppo. Sarà grazie a questa figura che l’autrice riuscirà a mettere appunto la sua idea di donna, profondamente legata alla storia della sua terra, ma al contempo libera ed indipendente. Secondo Aliye, infatti, non era necessario che si abbandonassero i propri costumi, al contempo era però necessaria un forte lavoro di emancipazione, al fine di poter sviluppare la propria dimensione, invece di imitare quella europea. Tale pensiero sarà poi supportato dal testo Nisvan-ı Islam “Donne dell’Islam”, un saggio rivolto al mondo occidentale che proprio questo spiegava.
Attivista oltre le parole
Oltre al lavoro letterario, a Fatma va riconosciuto anche un’incredibile attività in termini umanitari e sociali. Dopo la guerra Greco-Turca, fonderà un’associazione caritatevole per aiutare le famiglie dei soldati e sarà una delle prime ad inaugurare l’associazione della Mezzaluna rossa ottomana. Da sottolineare che sua sorella, Emine Semiye Önasya, fu una delle prime femministe di Turchia.

A causa del suo profondo legame con l’Impero ottomano, con il crollo di esso la sua fama arrivò quasi a sparire, sostituita da donne che avevano una visione più occidentale, dunque più adatta alla “Nuova Turchia”. Di recente ha però goduto una vera e propria riscoperta, culminata nel 2009 con la sua presenza sulle banconote da 50 lire turche. Nota a margine: Zafer Hanım fu la prima donna ottomana a scrivere un romanzo, ma la prima “scrittrice seriale” fu Fatma Aliye.
Domani continuiamo la settimana dedicata alla donna con Benazir Bhutto, una delle più grandi figure della scena politica mondiale. Seguiteci sulla nostra pagina facebook, YouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.