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Oggi vi parliamo della danza per eccellenza in Medio Oriente: la Dabke, una danza dalle origini antiche ma dal cuore caldo e più pulsante che mai.
Dabke, “Battere i piedi”
Le origini della Dabke sono molto antiche e possono essere ritrovate in parte anche nella parola stessa. In arabo dabka vuol dire “battere i piedi” e si pensa che la sua origine sia associata proprio a questa particolare azione. Secondo una tradizione popolare, infatti, questa danza risale addirittura al tempo dei fenici. Questi costruivano case in pietra e con il tetto in legno, paglia e terra, i quali materiali andavano compattati, appunto, battendo i piedi.
Con l’arrivo degli arabi questa danza è poi entrata a pieno titolo nelle tradizioni arabe, diffondendosi fino in Egitto e in Turchia. Le varie migrazioni hanno poi portato la Dabke anche in terre lontane, facendola conoscere al mondo intero.
Mille e una varianti di dabka
Proprio perché si basa sul semplice battito di piedi, questo ballo ha subito svariate varianti a seconda dei popoli con cui è entrato in contatto. Parenti della dabka possono essere trovati in Armenia con il kochari, in Grecia con il syrtos e in generale in tutti i Balcani e in Israele con la hora. Inoltre esistono anche modi diversi di danzarla, la Giordania ad esempio può contare su ben 19 varianti in base a numero di passi o occasione.
La Dabka è comunque associata sopratutto ad occasioni come matrimoni o circoncisioni, momenti in cui questo ballo può essere vissuto alla massima potenza. Su questa danza è naturalmente nato un intero genere musicale, diffuso sopratutto nei territori dello Sham (Libano, Palestina, Giordania e Siria). È caratterizzato dalla presenza molto marcata di strumenti quali la darbuka, una strumento a percussione tipico di tutta l’Asia, e da un canto molto ritmato, utile appunto per battere i piedi.
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