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Avevamo bisogno di una piccola pausa prima di portarvi il cinema egiziano, il più florido del Medio Oriente e il 3° al mondo dopo Hollywood e Bollywood. Un’introduzione a stelle del calibro di Omar Sharif e Hind Rostom, la Marilyn Monroe d’Oriente
Cinema arabo
La nascita del cinema in Medio Oriente, in particolare in Egitto, è quasi contemporanea a quella francese. Già nel 1897, infatti, gli operatori dei fratelli Lumière filmarono il paese e nello stesso anno venne aperta la prima sala cinematografica. Il Cairo e Alessandria divennero subito un terreno fertilissimo per quest’industria, grazie anche al grande cosmopolitismo di queste 2 città. Esse furono in grado di attirare immediatamente artisti e produttori da ogni parte del Mediterraneo, Italia compresa.

Grazie al fotografo italiano Umberto Dorès, infatti, nacque la SITCIA (Società Italiana di Cinema di Alessandria) che in brevissimo tempo produsse diversi film, fra cui Sharaf al Badawi (“L’onore del beduino“) del 1918 in cui fece il suo debutto il futuro regista Muhammad Karim. Grazie il suo ruolo da sempre centrale nel mondo arabo, l’Egitto riuscì rapidamente ad imporsi come “Hollywood d’Oriente”, diventando punto di riferimento assoluto negli anni a venire.
L’epoca d’oro
Dagli anni “40 ai “60, il paese conobbe la sua epoca cinematografica più florida in assoluto. La produzione culturale fu di incredibile livello in ogni campo, spingendo molti artisti a collaborare anche per ambiti diversi dai loro. Banalmente si potrebbero citare personaggi quali Nagib Mahfuz, che fu anche un grande sceneggiatore, o Umm Kulthum, che fu anche un’incredibile attrice.

Sono anche gli anni di attrici quali Hind Rostom, la Marilyn Monroe d’Oriente e dell’esordio di Omar Sharif, probabilmente la stella più nota in assoluto del cinema egiziano. Oltre a loro, però, vanno anche citati registi di incredibile talento quali Shadi Abdel Salam, autore di Al Mummia, o di Youssef Chahine che proprio in quell’epoca faranno il loro debutto.
Post Nasser
Con la morte di Nasser nel 1970, tutta l’industria culturale egiziana subisce un lento ma costante stagnamento che va a toccare, naturalmente, anche il cinema. Il numero delle pellicole passerà infatti dal centinaio annuale dei primi anni a circa una dozzina nel 1995. Non che in quest’arco di tempo non vengano prodotti più film, inizia però ad arrestarsi la vena creativa degli anni passati, favorendo l’affermazione di modelli precisi e sempre più regolari.

A partire dagli anni “90 c’è però da registrare una ripresa culturale e cinematografica che, probabilmente, vede in “Palazzo Yaquobian” di ‘Ala al Aswani, uno dei maggiori successi in assoluto.
In futuro preparate i pop-corn, il fascino del cinema egiziano ci ha contagiato e non vediamo l’ora di portarvi dei film, affinché possiate toccare con mano questa antica bellezza. Il primo ad uscire sarà proprio “Al Mumia” di Shadi Abdel Salam, considerato fra i migliori film egiziani in assoluto.
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Davvero interessante, grazie!