Kangal, il re dell’Anatolia

This article is also available in: English

Oggi vi parliamo del Kangal, un vero e proprio tesoro dell’Anatolia, una razza canina incredibile, custode delle case e dei greggi turchi da tempi immemori.

Il signore di Sivas

Il Kangal è una razza tipica della Turchia centrale, in particolar modo dell’omonima cittadina in provincia di Sivas. Riguardo le origini di questo cane esistono diverse ipotesi, probabilmente tutte con un fondo di verità. Una di queste è che il Kangal sia una specie autoctona della Mesopotamia e che sia sostanzialmente rimasta identica negli ultimi 6’000 anni; un’altra teoria lo vedrebbe derivante da incroci con alcuni mastini romani e un’altra ancora con i cani dei Kankali, particolare tribù turca che proprio alla regione da il nome.

Kangal

Quest’ultima ipotesi potrebbe trovare qualche conferma in più grazie all’esistenza di più “varianti” per questa razza. Da secoli, infatti, il Kangal protegge i greggi turchi da lupi e orsi, sfidando spesso condizioni climatiche durissime con grandi escursioni termiche. Ciò ha fatto sì che, nel corso del tempo, i pastori andassero a selezionare sempre di più questa razza, al fine di trovare il “cane da pastore perfetto”. Questo portò il Kangal a “dividersi” in 3 varietà: il Karabash “faccia nera” (con il quale si intende il Kangal), l’Akbash “faccia bianca” (che dovrebbe essere giunto in Turchia a seguito delle genti Yoruk) e l’Aksaray che è un vero e proprio incrocio fra il Kangal e il Mastiff.

Patrimonio turco

I turchi sono probabilmente il popolo del mondo islamico con un amore più forte per i cani, non potevano esimersi dal dichiarare questa razza patrimonio nazionale. Tale provvedimento è stato preso anche per salvare questa specie da un sempre crescente utilizzo nei combattimenti canini. Il Kangal è, infatti, una delle razze più adatte al mondo per il combattimento grazie ad un perfetto connubio di agilità, morso e stazza, l’Aksaray nasce proprio dal tentativo di dargli “più peso”.

Kangal

Grazie al governo turco, la razza ha potuto salvarsi da questo destino infelice, riuscendo anzi diventare una delle più celebrate al mondo in termini di prestigio ed affidabilità. Questo cane celebra appieno la vita nella campagna turca, tanto quanto Il gatto d’Angora celebra quella in città, vero e proprio simbolo di turchicità.

Seguimi su facebook, Spotify, YouTube e Instagram, oppure sul canale Telegram; trovi tutti i link in un unico posto: qui. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente

Lascia un commento