Calcio8Cina, intervista a Nicholas Gineprini

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In occasione del Capodanno cinese, abbiamo intervistato Nicholas Gineprini, uno dei fondatori di Calcio8Cina e corrispondente cinese per diversi siti, fra cui Ultimo Uomo. Ci tenevamo così a ringraziarlo per lo spazio dato sul suo sito a tutte le squadre della Coppa d’Asia 2019.

K: Che origini ha la tua passione per la Cina? È iniziata assieme a quella per il calcio cinese?

N: La passione per la Cina nasce a livello cinematografico, sono sempre stato interessato ai film di quell’area geografica. 5 anni fa ho deciso di portare questa passione d un livello successivo, il calcio è stato il mio mezzo per penetrare appieno in questo paese. Penso da sempre che questo sport sia un magnifico mezzo per entrare in contatto con appieno la cultura dei popoli.

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Fan del Beijing Guo’an

K: Dove nasce il progetto di Calcio8Cina?

Nasce da due progetti diversi che si sono uniti insieme: il mio “Blog calcio Cina” e “Il calcio cinese”. Avendo visto che c’era una pagina che portava argomenti simili ho pensato fosse bene unirsi; abbiamo poi scelto di inserire il numero 8 nel nome visto il suo valore simbolico nella cultura cinese.

K: La Coppa d’Asia 2019 è stata sicuramente una delle più calde di sempre, parlaci della tua esperienza

N: Dal punto di vista del gioco non abbiamo in realtà visto nulla di incredibile, molte formazioni, fra cui la Cina, fanno ancora molta fatica a stare in campo. Discorso invece assolutamente opposto per formazioni come l’Iran, una delle più gettonate per la vittoria finale, e il Qatar. La vincitrice del torneo mi ha coinvolto particolarmente grazie ai suoi giovani talentuosi come Al Moez e per la storia che c’è dietro. Il successo di questa nazionale è figlio di una programmazione rigida e vincente di Doha che è riuscita pienamente a rispettare i suoi obiettivi in vista di Mondiali e Coppa America.

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Altro fattore molto interessante è stata l’esplosione di molte individualità nelle varie nazionali, come ad esempio Mohammad dell’Iraq. Sono tanti giovani che potrebbero davvero avere un futuro nel calcio europeo, almeno per quello che hanno dimostrato in questa competizione.

K: Come vedi il futuro del calcio in Cina e perché?

N: In Cina si continua a spendere per i campioni e si sta anche iniziando a naturalizzare giovani, a mio avviso però sono investimenti a breve durata. Il problema cronico è nelle giovanili e nella cultura del calcio che in questo paese praticamente non esiste. Il primo dipende da una mancata programmazione e pazienza. Il dirigente cinese preferisce far subito colpo siglando un accordo con una ricca squadra europea, magari per 3 mesi, piuttosto che fare un progetto lungo come quello qatariota.

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Per quanto riguarda la cultura del calcio, il “problema” affonda le sue origini nella lingua cinese e nel suo sistema di apprendimento. I bambini sono abituati fin da piccoli ad un apprendimento prettamente mnemonico, questo fa sì che siano più portati a discipline e materie in cui si predilige la tecnica alla creatività. Sono incredibili ad esempio a negli sport quali tuffi, pesi, nuoto etc.. ma in uno sport come il calcio, in cui molto spesso devi “improvvisare”, fanno molta fatica. In più il calcio è de facto una materia scolastica e questo spinge i bambini a considerarlo un obbligo fra i tanti. Per intenderci, difficilmente troverete dei cinesi giocare dopo scuola in un campetto, molto probabilmente staranno studiando o giocando a videogames. Non a caso la zona in Cina nella quale spesso nascono i giocatori dal maggior potenziale è lo Xinjiang, luogo abitato dalla minoranza uigura.

K: Oggi si festeggia il Capodanno cinese con l’arrivo dell’anno del maiale, c’è qualche giocatore che a tuo dire rappresenta appieno un animale di quest’antica tradizione?

N: In realtà non me ne viene in mente nessuno in cui il paragone sia evidente, dovessi dirne uno però direi Wu Lei, attaccante appena sbarcato a Barcellona, sponda Espanyol, del simbolo della capra, animale abbastanza particolare per l’oroscopo cinese. Sono infatti considerate persone dal grande talento, ma che hanno bisogno della giusta guida per incanalarlo; da questo punto di vista Wu Lei rappresenta alla perfezione questa bestia. In campionato è riuscito ad imporsi come cannoniere e bomber del campionato, grazie al preziosissimo support di Hulk e Oscar, in nazionale, invece, si perde e non riesce a dare il 100 %.

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Wu Lei all’Espanyol

Ringraziamo infinitamente Nicholas Gineprini per l’intervista, Calcio8Cina è una delle realtà più interessanti in assoluto per capire questa cultura, abbiamo sempre più bisogno di pagine come questa. A proposito di questo, desideravamo ringraziare anche gli altri membri di Calcio8Cina: Eduardo Accorroni, Santiago Shen e Andrea Bisceglia (autore di “Storia del calcio cinese”). Approfittiamo dell’occasione per augurare a tutti un felice anno del maiale, ed un Capodanno gioioso. Seguiteli anche su Facebook ed Instagram

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