Qatar vs Giappone, una finale epica

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La Coppa d’Asia 2019 si è rivelata come una delle più sorprendenti di sempre, in finale sia la squadra con più immigrati, il Qatar, sia quella con meno, il Giappone. Curiosità: entrambe parteciperanno alla Coppa America 2019

Eroici!

Avevamo già parlato del Qatar e della sua difficile situazione politica con Arabia Saudita ed Emirati, nessuno si sarebbe aspettato di vedere la nazionale di Doha riuscire andare tanto avanti nella competizione che, ricordiamo, si disputa proprio in territorio emiratino. Proprio per questo la cavalcata qatariota ha assunto contorni epici, premiando la fatica e lo sforzo dei calciatori e portandoli sul gradino più alto della competizione.

Qatar Giappone
Al Moez Ali

I “Marroni” sono riusciti a sconfiggere l’Arabia Saudita, Iraq, e Corea del Sud, prima di umiliare i padroni di casa con un netto 4 a 0, l’ultima prova da affrontare prima del paradiso.

La nazionale dei migranti

Altra particolarità di questa incredibile favola è da ricercare nella composizione della squadra, cosa che ha causato non poche polemiche proprio dopo la semifinale contro gli Emirati che, in seguito alla sconfitta, hanno fatto anche reclami ufficiali. Secondo loro infatti, Doha avrebbe “potenziato” la sua nazionale grazie ad una politica molto generosa in termini di naturalizzazioni. Nell’intero Qatar, infatti, così detti “nativi” sono solo il 13 % della popolazione totale e questo ha spinto il paese ad essere molto “accoglienti” con i migranti di valore, specie con l’avvicinarsi dei mondiali del 2020 in casa.

Qatar Giappone
Bassam Al Rawi

Non è un caso che i volti più rappresentativi dei “marroni” siano Al Moez Ali e Bassam Al Rawi, entrambi nati all’estero. Il primo è l’attuale capocannoniere della competizione, nato in Sudan e giunto nel paese ancora da infante, il secondo è stato fondamentale proprio contro la terra dei suoi avi. Proprio di Al Rawi, infatti, il goal che ha permesso al Qatar di superare l’Iraq, la terra delle sue origini. Quando la fantasia supera la realtà e diventa leggenda.

Il Giappone, sangue blu

In finale dovranno però fare i conti con una delle squadre storicamente più vincenti di questa competizione, sicuramente l’avversario più temibile per i “marroni”, secondo solo alle tensioni politiche con gli emirati. Il Giappone infatti può vantare ben 4 coppe d’Asia, l’ultima delle quali conquistata nel 2011, proprio a Doha. Come vi avevamo già raccontato, il paese nel corso degli anni è riuscito ad imporsi come vera e propria elite nelle competizioni, riuscendo ad ottenere risultati incredibili sia a livello di club che di nazionale. Una vera e propria aristocrazia calcistica che, paradossalmente, rappresenta l’esatto opposto della situazione qatariota.

Qatar Giappone

Se infatti nel paese arabo la maggior parte degli abitanti sono stranieri, questo non vale assolutamente per il Giappone, storicamente isolazionista e conservatore. La popolazione straniera si attesta infatti ad appena l’1 % del totale, creando non pochi problemi a causa della bassissima natalità del paese. Una finale fra due mentalità opposte, che avranno nel campo da gioco il loro primo e decisivo scontro.

Magico Qatar

La battaglia finale ha visto trionfare il Qatar con delle magie del suo fuoriclasse Al Moez. Il fenomeno di origine sudanese si inventa una rovesciata in area al 12°, soli 15 minuti più tardi Hatem raddoppia con una conclusione incredibile da fuori area.

Qatar Giappone
Al Moez

Il Giappone tiene stabilmente il pallino del gioco senza mai essere pericoloso e nel secondo tempo non migliora. Il gol di Minamino sembra ridare speranze ai samurai, gli arabi però quando arrivano in area fanno male e, dopo aver sbagliato due occasioni, chiudono la partita con un rigore al 83°. Il Qatar trionfa per la prima volta nella sua storia in Coppa d’Asia, competizione nella quale non erano mai andati oltre i quarti.

Una particolarità: entrambe parteciperanno alla prossima Coppa America in Brasile in particolare il Qatar è stato inviato in quanto ospitante dei Mondiali 2020. La decisione di ospitare proprio queste due squadre è stata però annunciata nel maggio 2018; sicuramente adesso gli organizzatori potranno vantarsi del loro occhio vigile.

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