Editoriaraba, un sogno divenuto realtà

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L’intervista che volevamo fare dal primo giorno. Oggi siamo onorati di presentarvi Chiara Comito, la fondatrice di Editoriaraba, una delle nostre ispirazioni più grandi di sempre. Senza il suo incredibile lavoro, probabilmente non ci sarebbe questo sito.

K: Può sembrare una domanda scontata ma va fatta: da dove inizia la tua passione per questa parte di mondo? Nasce da qualche evento particolare o sei sempre stata attratta dai paesi arabi?

C: Me lo sono chiesta tante volte, ma non so dare una risposta precisa. Ho tanti piccolo indizi sul mio percorso da bambina e da adolescente che sono disseminati qui e lì, che ogni tanto tento di decifrare. Quando ero piccola in casa c’era una raccolta di bellissime fiabe dal mondo, rilegate in blu e oro con la copertina rigida. Ricordo che le leggevo con mia madre e che quei mondi fantastici ed esotici mi affascinavano (ora a ripensarci so che ero rimasta incantata da fiabe orientaliste!). Al liceo classico ho amato moltissimo studiare il greco antico e imparare un nuovo alfabeto. Ero un’appassionata di storia antica e di traduzione e poi mi sono avvicinate a tematiche più contemporanee, come la storia del genocidio ebraico durante la seconda guerra mondiale e la decolonizzazione dell’Africa.

Banipal Libri
La stagione della migrazione a Nord di Tayeb Salih

Ho cominciato a leggere molta letteratura israeliana e da lì mi sono incuriosita, ho voluto sapere di più dei palestinesi e sono approdata alla Palestina. Ho pensato che volevo fare la cooperante e andare a lavorare in Palestina, ma che mi serviva prima studiare l’arabo e l’ebraico. Quindi mi sono iscritta a Lingue, dove ho scelto l’arabo come prima lingua. E poi è stato tutto in discesa. Ricordo che i primi anni di università, quando raccontavo che studiavo l’arabo, le persone mi chiedevano perché: ero di origine araba?

Infelicità araba
“L’Infelicità araba” di Samir Kassir

Ero musulmana? Avevo un fidanzato arabo o musulmano? E faticavo un po’ a far capire che no, era solo una passione – o forse una vocazione! – come un’altra. Col tempo ho imparato a rispondere in maniera diversa: adesso quando mi chiedono perché mi interesso di questi argomenti faccio a mia volta una domanda al mio interlocutore. Tu cosa studi? Che lavoro fai? Ecco, sei medico/avvocato/editor/logista/carabiniere/etc.. Io sono una arabista, qual è la differenza tra di noi?

K: Quando hai aperto il blog sei stata una delle prime in assoluto a portare la letteratura araba anche su internet, l’unica a raccontarla in italiano. Dovendo fare un bilancio di questi 7 anni, cosa diresti? C’è un episodio che a parer tuo racconta al meglio la storia di questo sito?

C: Il bilancio è senza dubbio in positivo. Ho imparato moltissimo da tutte le persone che ho conosciuto in questo percorso e in primis dai traduttori dall’arabo che ho avuto la fortuna di incontrare. Sono in debito verso tutti ma in particolare con un’amica traduttrice, i cui insegnamenti mi hanno decisamente formata. Editoriaraba ormai fa parte di me, indelebilmente. Ma senza i “miei” lettori non sarei dove sono ora e, non so se l’ho scritto di recente, ma vorrei davvero ringraziarli uno a uno per la compagnia condita da stima e amicizia che mi hanno fatto in questi anni.

Arabic book prize
Il vincitore dell’International Prize for Arabic Fiction 2014

Quanto agli episodi “segnanti”, c’è stata una volta in particolare in cui ho capito che questo blog mi avrebbe dato molte soddisfazioni: ad un anno esatto dal debutto, nell’aprile del 2013, ho ricevuto un’email di invito a partecipare alla Fiera internazionale del Libro di Abu Dhabi. Ero stata invitata in quanto blogger di letteratura araba ed ero l’unica italiana.

K: Siamo accaniti lettori del tuo sito fin dalla tua “La top ten dell’arabista” del novembre 2012, una lista che ancora oggi è un nostro punto di riferimento. Dopo tanto tempo, cambieresti alcuni dei libri in lista o lasceresti gli stessi? Perchè?

C: Intanto me la sono dovuta andare a rileggere perché non me la ricordavo più! Questo fa capire anche come i miei gusti nel tempo siano cambiati. Era una top ten molto “classica”: ci sono alcuni testi che fanno parte della biblioteca ideale che ogni studioso di letteratura araba dovrebbe leggere. In questi quasi sette anni di blog però ho incontrato e apprezzato testi più contemporanei, scritti da autori ancora in vita e pubblicati in questi anni.editoriaraba

Non posso non citare Specchi rotti, di Elias Khoury, San Giorgio guardava altrove, di Jabbour Douaihy, Come fili di seta, di Rabee Jaber (sono tutti libanesi, ops!); Il ritorno, di Hisham Matar; Frankenstein a Baghdad, di Ahmed Saadawi, Anima, di Wajdi Mouawad (ops, un altro libanese!). Mi piace far conoscere i classici della letteratura araba, ma negli anni ho maturato la convinzione che sia altrettanto essenziale e urgente far conoscere i nuovi libri, quelli che vengono pubblicati ora e che sono bei libri. Questi autori sono nostri contemporanei, scrivono del loro e nostro presente ed è importante conoscerli

K: C’è un autore che ti ha coinvolto più degli altri? Perchè?

C: Che domanda difficile! Dal punto di vista della scrittura, senza dubbio il romanziere libanese Elias Khoury (tradotto da Feltrinelli): leggere i suoi libri è davvero un viaggio. Ha un modo di scrivere e raccontare le storie che io non so come definire se non “ellittico”. Parte da una storia qualunque, una vicenda quasi di cronaca, e finisce per raccontarti tutte le altre micro o grandi storie che ruotano attorno a quella principale. E tu, lettore, finisci per ritrovarti all’interno di un vortice di parole che ti inghiottiscono e ti avviluppano, finchè poi, quasi frastornato, a fine libro l’autore ti conduce per mano a dove la storia era cominciata. Il tutto condito da una prosa elegante e commovente.

editoriaraba
Hisham Matar, editoriaraba e Gennaro Gervasio

Il libro che però più mi ha coinvolta emotivamente degli ultimi anni è Il ritorno, dello scrittore anglo-libico Hisham Matar. Ne ho parlato diffusamente sul blog e l’ho consigliato a chiunque. Due anni fa ho avuto anche la fortuna di incontrare e conoscere Matar di persona, quando insieme alle mie amiche della Libreria Griot di Roma lo abbiamo invitato per presentare il libro. È un uomo di una eleganza e una sensibilità fuori dal comune, un grande scrittore, un intellettuale sensibile e attento. È una vera fortuna poter leggere quello che scrive.

K: Oltre alla letteratura araba, sei appassionata anche di altri tipi di letteratura del Medio Oriente come quella turca o persiana?

C:Vorrei dire di sì, ma mi dispiace non poter approfondire di più. Di letteratura turca conosco solo Orhan Pamuk, ma so che ci sono moltissimi altri autori interessanti. A proposito, vi segnalo Kaleydoskop, il sito internet di un gruppo di esperti ed esperte di Turchia che pubblica sempre contenuti interessanti, anche di letteratura.

editoriaraba
Chiara di editoriaraba

Per la letteratura persiana mi affido a Ponte 33, una piccola casa editrice italiana che pubblica solo letteratura persiana contemporanea, e a Francesco Brioschi editore, che nella collana Gli altri sta pubblicando tanta interessante letteratura extraeuropea, tra cui diversi autori iraniani (oltre che arabi, russi e mediorientali in generale). Colgo l’occasione per lanciare un appello ai lettori-wanna-be-blogger: che qualcuno apra un blog come il mio ma dedicato alla letteratura iraniana! Mi piacerebbe approfondire di più la letteratura armena (ho letto solo Antonia Arslan).

K: L’anno è appena iniziato, c’è qualche sogno particolare che vorresti realizzare con Editoriaraba?

C: Sì, ne ho un paio in realtà. Ad uno sto già lavorando e spero possa concretizzarsi entro l’anno. È un progetto collettivo a cui tengo molto che vede la collaborazione di altre colleghe arabiste. Per l’altro progetto, che è un po’ il mio sogno nel cassetto (o almeno, uno dei tanti!) sto cominciando a guardarmi intorno. Non vorrei fare come gli scrittori o gli intellettuali importanti che se la tirano, ma mi tocca dire: di più non posso dirvi!

Ringraziamo ancora immensamente Chiara Comito per l’intervista, era da quando abbiamo aperto questo sito ci siamo posti l’obbligo di intervistarla. Grazie alla sua pagina Editoriaraba abbiamo scoperto il nostro mondo, senza il suo lavoro non ci sarebbe potuto mai essere questo sito. Davvero, non ci sono parole per ringraziarla e non potremo mai stare ad elencare quanto a lei dobbiamo. Grazie mille ancora dal profondo del cuore per averci dato il permesso di coronare questo nostro sogno.

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Questo articolo ha 0 commenti.

  1. Complimenti a questa stupenda ragazza, la dimostrazione che l’amore per la letteratura è trasversale e soprattutto è un elemento di unione. Grazie alla vostra segnalazione, inizierò a seguirla.

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