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Una scoperta incredibile che ci ha permesso di inoltrarci nel magico mondo della musica persiana e azera. L’arte di Mark Eliyahu di fondere strumenti tanto antichi con ritmi moderni è qualcosa di incredibile
Una storia di musica
Mark Eliyahu è un artista nasce negli anni “80 in Daghestan ma fin da 6 anni si trasferisce con la famiglia in Israele. La sua intera famiglia è composta di musicisti e fin dai 4 anni a Mark viene insegnata l’arte del violino, il vero amore però nascerà a 16 anni. Assiste ad un concerto di Habib Aliyev, grande suonatore di kamancheh, e si innamora di questo strumento, tanto da andarlo a studiare prima in Grecia e poi in Azerbaigian.
Una volta tornato da questi lunghi pellegrinaggi inizierà finalmente la propria carriera da musicista, con una gradita sorpresa. Scoprirà infatti che anche il nonno fu un grande suonatore di questo strumento; considerando che il padre è un noto suonatore di tar, altro strumento persiano, non si può fare a meno di considerarlo il futuro di questo genere.
A cavallo dei mondi
La musica di Mark Eliyahu colpisce fin da subito per la sua poeticità e per la sua delicatezza, una musica che si mostra in tutta la sua originalità senza per questo spaventare. Le melodie sono senza dubbio orientali ma non chiudono la porta all’Occidente, aprendogli invece uno sguardo nuovo su tesori nascosti.

Le melodie di Eliyahu incantano e sorprendono, avvolgenti e penetranti come danze dei dervisci, riescono a portare l’ascoltatore a universi diversi e mai uditi prima. Con uno strumento tanto esotico quanto incredibile come il kamancheh, questo artista vi porterà nel sua cultura e nei suoi ritmi, facendovi sognare terre e tempi lontani. Una scoperta davvero gradita di Spotify che ci ha stregato fin da subito e che, siamo sicuri, incanterà anche i più scettici. Questo artista rappresenta, senza ombra di dubbio, una delle eccellenze per quanto riguarda la musica mizrahim, non vediamo l’ora di farvelo provare.
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