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Il titolo sembrava follia anche a noi ma, vi assicuriamo, è tutto vero. La politica di liberalizzazione della cannabis riguarderà 19 province turche, agli islamisti la cosa sembra piacere, e parecchio.
Erdoğan e la cannabis
Il presidente turco ha recentemente approvato un decreto che liberalizza la coltivazione della cannabis in ben 19 province turche, dando inizio ad una vera e propria era. Erdoğan ha infatti dichiarato che da ora in poi questo importante materiale non solo non verrà più estirpato ma, anzi, sono in corso sempre più ricerche mediche in Turchia riguardo ai suoi effetti.
La scelta di indirizzarsi in questo settore favorirà anche il pianeta, bandendo del tutto i sacchetti di plastica e sostituendoli con ecologici sacchi di canapa. Un bene per tutti insomma.
Perché proprio la canapa?
Il presidente turco vede queste liberalizzazioni come un possibile danno all’economia Usa, a valorizzazione di un patrimonio nazionale inutilizzato. Erdoğan ha dichiarato infatti che:
Abbiamo distrutto la cannabis nel nostro paese per falsi amici. Il governo USA, sfruttando il suo potere finanziario, ha messo pressione agli altri paesi per rimuovere dai propri codici nazionali farmaci basati sulla cannabis. Dopo che gli States hanno bandito 37 di questi farmaci, i paesi europei e la Turchia hanno seguito il suo comando.
La cannabis infatti cresce spontaneamente sulle coste turche del Mar Nero e si stima che ve ne siano un 2,5 milioni di piante selvatiche. Un patrimonio che piano l’Oriente sta riscoprendo dopo un periodo buio. La cosa interessante è che tutti i gruppi islamisti turchi si sono detti estremamente soddisfatti del nuovo progetto.
Ad uso ricreativo?
Forse la vera domanda che tutti voi state aspettando. Al momento non è stato fatto riferimento né in un senso né in un altro alla questione. In Italia ad esempio la quantità massima di THC per pianta era già stata segnalata molto prima dell’applicazione della manovra, in questo momento però non abbiamo trovato dichiarazioni a riguardo. Le parole del giornalista ed editorialista Abdurrahman Dilipak lasciano però ben sperare. Ha infatti dichiarato che:
La Turkish Social Security Administration (SGK) dovrebbe produrre medicinali basati sulla cannabis e distribuirli senza addebito sotto la supervisione di medici.

Dilipak sostiene inoltre che non sia sia corretto comparare qualcosa di tanto innocuo con droghe quali eroina o simili e ritiene che con questo provvedimento si darà un duro colpo alla criminalità organizzata.
Voi cosa ne pensate? Vi terremo costantemente aggiornati sul tema e vi informiamo che anche il Libano sembra interessato alla cannabis per la propria economia. Se volete sarebbe interessante fare una serie sulla cultura di questa pianta in Medio Oriente, ci sarebbe molto materiale interessante.
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Vi lasciamo le fonti, è tutto vero: Middle East Eye (dentro trovate anche il link con il decreto), Haberler e Sabah.