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Un genere che in queste settimane ci ha tanto incantato da dedicarle un’articolo e una serie a parte. Oggi approfondiamo le basi dello Gnawa, fateci sapere se avete una preferenza per la prossima puntata
Umili origini
Lo Gnawa è un tipo di musica che vede le sue origini dall’omonima popolazione, discendente dagli schiavi neri del subsahara; la parola “Gnawa” deriva infatti da “Kanawa” ovvero “abitante di Kano”, l’antica capitale degli Hausa in Nigeria. Inizialmente chiamati a comporre la leggendaria “Guardia nera” dei sultani alawiti, questa popolazione si stanziò poi in maniera definiva in Marocco, diventando parte integrante della sua cultura.

Con il tempo infatti, questo genere, prima esclusivo della cultura nera del Marocco, si sviluppò sempre di più, andando pian piano a toccare tutta l’Africa occidentale. Particolarmente interessante è poi l’eredità che lo Gnawa ebbe su generi decisamente diversi e lontani geograficamente. Molti infatti riconoscono come la musica afroamericana (blues, jazz, reggae e hip-hop) abbia subito fortissime influenze da questo genere, ereditandone le fondamenta.
Gnawa e spirito

In origine lo Gnawa era praticato per raggiungere un contatto con il divino, attraverso riti specifici per invocare djinn o santi particolari. Attraverso un ritmo ipnotico e la ripetizione di alcune frasi, gli adepti e i musicisti riuscivano ad entrare in trance, raggiungendo il loro scopo. Strumenti caratteristici del genere sono: i krakeb, delle sorte di nacchere, e il gimbri, il caratteristico liuto.
Inutile dire che questo genere ha una fortissima vicinanza con tutto ciò che concerne il sufismo, l’Islam mistico. Cerimonie simili a quelle Gnawa si possono infatti ritrovare anche in Turchia con i leggendari dervisci e, in generale, in tutti i luoghi in cui questa dimensione spirituale ha attecchito.
Gnawa oggi
Al giorno d’oggi questo genere è apprezzato sempre in più parti del mondo e a testimonianza di ciò basti pensare alla centralità di Essaouira nella musica internazionale. Ogni anno infatti nella città marocchina si svolge il più importante festival al mondo del genere che da sempre attira grandissimi nomi della musica. Fra i partecipanti più significativi si possono citare i The Wailers di Bob Marley, i Led Zeppelin o Carlos Santana; dettaglio ancor più interessante riguarda però il ruolo che ebbe il grande ma’alem Mahmoud Guinia.
Il Maestro, deceduto nel 2015, è tutt’oggi ritenuto come uno dei più grandi musicisti Gnawa in circolazione ed ospitò per alcuni mesi Jimi Hendrix, che si era recato fino ad Essaouira per poterne apprendere l’arte. Il genere poi si è sviluppato anche in Algeria, diventando un elemento caratteristico anche della cultura berbera che, sopratutto nell’ultimo secolo, ha prodotto grandi artisti quali Karim Ziad e il gruppo Gnawa Diffusion. Particolare di quest’ultimo il cantante: Amazight Kateb, figlio di uno dei più grandi scrittori algerini di sempre.
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