Natale copto ed ortodosso

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In occasione del natale copto ed ortodosso, abbiamo deciso di un fare un piccolo off topic legato alla vita del nostro autore principale. Una piccola digressione che speriamo possa essere apprezzata, nel frattempo buon natale a tutti

Chiesa Ortodossa

La Chiesa ortodossa, a differenza di quella cattolica e di quella protestante, segue il calendario giuliano anziché di quello gregoriano. Per questo motivo gli appartenenti alla maggior parte delle chiese ortodosse festeggiano il natale la notte fra il 6 e il 7 gennaio. Fra le confessioni cristiane il culto ortodosso è sicuramente quello che ha dato vita al maggior numero di chiese e di culti. Basti infatti pensare al nestorianesimo, ai copti o anche semplicemente alla Chiesa di Mosca.

Ognuna di queste chiese ha poi avuto più o meno fortuna in base alla sede del patriarcato, non a caso ad oggi la più celebrata è proprio quest’ultima, simbolo della cristianità nel mondo slavo e non solo.

Tradizione ucraina

Ho vissuto per 13 anni con una signora ucraina e di ricordi ne ha lasciate tanti, forse però sono 3 quelli che più si abbinano con questo magico spirito natalizio.

natale ucraina
Delle deruny

Il cibo è sempre un tratto tipico di ogni cultura e quella ucraina non fa eccezione. Se a casa mia molti piatti come golubcy erano vietati, questo non si può dire per le frittelle di patate ucraine, uniche nel loro genere. I miei ricordi in particolare sono legate alle Deruny, una loro versione simile ad un pancake salato. Naturalmente non è questo il piatto tipico natalizio ma è senza dubbio quello che in assoluto ci ricorda di più l’Ucraina.

natale ucraina
Nu Pogodì

Nu Pogodì è un’altra perla slava, una versione sovietica di Tom & Jerry nella quale al posto del gatto vi è un lupo e al posto del topo un coniglio. Una serie pazzesca che andò avanti dal 1969 al 2006, raccontando la Russia e l’unione sovietica nella sua versione più fanciullesca e adatta anche i più piccoli. Indimenticabile l’episodio in cui il lupo viaggia nello spazio per provare a mangiare il coniglietto. La serie deve il suo nome alla frase pronunciata a fine episodio che vuol grossomodo dire “me la pagherai!”.

L’ultimo ricordo non può che essere legato alla musica di quei luoghi, dalle sonorità e suoni tanto distanti dai nostri. Vi lascio sotto l’unica canzone che sono riuscito a ritrovare, è quella dell’episodio già citato di Nu Pogadì, buon ascolto e ancora buon natale. Seguiteci sulla nostra pagina facebookYouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

 

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