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Abbiamo chiesto ad Oussama Karfaoui, un ragazzo cresciuto in Italia ora a Parigi, di descriverci la sua esperienza in Francia, anche alla luce dei recenti avvenimenti che stanno scuotendo il paese in questi giorni.
K: Com’è vivere in Francia in questi giorni? È cambiato qualcosa in questi giorni o ormai il paese è tragicamente abituato?
O: Io sono venuto in Francia nel febbraio 2016 e il clima si era già fatto teso a causa dell’attentato del Bataclan. Ricordo che mi colpì molto la presenza dei militari fuori dalla moschea il venerdì, inizialmente non pensavo servissero per la nostra sicurezza.
C’è da dire però che in Francia il terrorismo è staccato dal pregiudizio. Non ho notato infatti particolari cambi d’atteggiamento nei confronti di noi arabi, mentre in Italia la cosa è diversa. Secondo me il tutto è dovuto anche alla “mancanza di abitudine”, ci si conosce meno e di conseguenza è più facile l’equazione arabo-terrorista. Qui non basta un attentato per esser visti in modo diverso.
K: Cosa pensi dei “Gillet Jeunes”?
O: Inizialmente la protesta era legata solo al caro benzina ma poi si è allargata toccando il potere d’acquisto dei francesi. Gli immigrati sentono di meno questo provvedimento perchè tendenzialmente hanno meno entrate e, di conseguenza, meno tasse.
K: Dove hai notato le più grande differenze fra il vivere in Italia e in Francia?
O: La velocità e il cibo. La prima però forse è dovuta anche al fatto che ora vivo a Parigi mentre in Italia sono sempre stato in una piccola città. Con la seconda però ho capito di essere davvero italiano dentro, rispetto a quelli nostrani, i cibi francesi sono senza gusto. Vedere i francesi mi ha fatto capire che il mio modo di pensare è assolutamente italiano al 100 %.
Ringraziamo ancora Oussama Karfaoui per la splendida intervista, potete trovarlo anche su Instagram Seguiteci sulla nostra pagina facebook, YouTube e Instagram, ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.