This article is also available in:
English
Il 25 novembre è uscita una delle classifiche più attese di sempre per gli appassionati di letteratura araba: la lista dei 100 migliori libri scritti secondo Banipal.
Banipal
La rivista Banipal fu fondata nel 1998 da Samuel Shimon e Margareth Obank ed è da sempre considerata come la migliore rivista al mondo per quanto riguarda la letteratura araba. Sulle sue pagine sono passati autori di caratura internazionale quali Tahar Ben Jelloun, Mahmoud Darwish e Ahmed Saadawi, solo per citare alcuni dei nostri autori preferiti.

La rivista ha deciso di recente di stillare una classifica dei 100 più grandi capolavori scritti in arabo, per farlo si è affidata ai pareri dei più grandi esperti ed accademici in questo campo e le votazioni hanno partorito questa classifica. Purtroppo ci siamo accorti che molti di questi libri non sono stati tradotti in italiano e per questo abbiamo deciso di approfondire solo i primi 5 in questo articolo. Trovate comunque la lista dei primi 10 nella descrizione del nostro video.
I primi 5
5) “Il Rione dei ragazzi”, “أولاد حارتنا” di Nagib Mahfuz (Egitto)
Uno dei libri che hanno reso celebre nel mondo il grande scrittore egiziano, vincitore nel 1988 del Nobel per la letteratura, unico arabo a riuscirci. Il romanzo fu anche causa di diversi attentati verso lo stesso autore. Al suo interno infatti ci verrà raccontata la storia di Gabalawi e dei ragazzi “della sua stessa stirpe”, essi non sono nient’altro che delle metafore per descrivere Dio (Gabalawi) e le religioni abramitiche. Altro indizio a ciò si ha nel numero dei capitoli: 114 come le sure (capitoli) del Corano. Fu terminato nel 1959 ma fu mandato in stampa solo in Libano nel 1967.
4) “Il Pessottimista”, “الوقائع الغريبة في اختفاء سعيد أبي النحس المتشائل” di Emile Habiby (Israele)

Uno dei grandi libri più particolari in assoluto per quanto riguarda la letteratura araba, mai nessuno infatti si sarebbe aspettato di trovare in 4° posizione un libro di satira. Il romanzo, racconta di Saed, un giovane arabo che vive in Israele e che si ritrova quindi a rispondere con assoluta ai suoi interlocutori che gli chiedono della sua situazione in quel paese. L’abilità di Emile Habiby è proprio quella di non permettere mai che il tragico e il comico prevalgano, destreggiandosi come un equilibrista fra i due estremi.
3) “Il pane nudo”, “For bread Alone” di Mohamed Choukri (Marocco)
Il primo a salire sul podio è finalmente un romanzo che abbiamo avuto la possibilità di leggere e recensire. L’incredibile vita dello scrittore si intreccia con le sorti di una città che ha sempre rappresentato l’ideale collegamento fra Spagna e Marocco, fra Europa ed Africa. Un libro che divenne subito leggenda anche per l’incredibile che avvolse la sua pubblicazione. Choukri infatti nasce conobbe Paul Bowles mentre insegnava e fu proprio l’americano a spingere a raccontare la sua storia. Il romanzo venne scritto in inglese tramite dettatura del marocchino a Bowles e uscì solo anni dopo in arabo. Il primo caso di un romanzo arabo uscito prima in lingua straniera.
2) “La Trilogia del Cairo”, “الثلاثية” di Nagib Mahfouz (Egitto)
Basta il solo Nagib Mahfuz ad alzare l’intero Egitto. La Trilogia del Cairo si pone come una delle “Grandi Odissee dei popoli”, ogni paese ha un romanzo che racconta la propria storia attraverso le generazioni, questo rappresenta l’intero mondo arabo. I 3 romanzi si dice che siano stati il reale motivo per il premio Nobel, all’egiziano. Troppo importanti infatti nella storia dell’Egitto, specie se si pensa a quando fu scritto. L’intera trilogia fu infatti conclusa nel 1957 e ottenne divenne famosa nel periodo d’oro di Umm Kulthum: gli anni “60, facile immaginare il successo di questa grande epopea egiziana.
1) “La stagione della migrazione a Nord”, “موسم الهجرة إلى الشمال” di Tayeb Salih (Sudan)
Edward Said lo definì come uno dei più bei romanzi di sempre in arabo, nel 2001 era già stato votato all’unanimità come il più grande libro in arabo del ‘900. Il libro viene da molti paragonato alla “versione indigena del Cuore di Tenebra” di Conrad, in dote porta però molto di più. Il romanzo infatti risulta come uno dei più completi assoluto mai scritti, ha tutto: un bello stile, una storia ricca di colpi di scena e significati con più livelli di profondità.
Personalmente lo utilizzai come parte integrante della mia tesina del liceo (feci “La decolonizzazione delle menti”) e mi fu utilissimo per ciò che riguarda le tecniche psicologiche utilizzati dagli inglesi verso i colonizzati. Un romanzo incredibile e che porta una parte di mondo arabo molto spesso nascosta.
Seguiteci sulla nostra pagina facebook, Spotify, YouTube, Twitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.
Prendo appunti! Cercherò di leggerli quanto prima 👍🏻😀