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In un mese magico per la fotografia in Medio Oriente, abbiamo il dispiacere di perdere Ara Güler, fotografo che per anni è stato l’occhio del mondo su Istanbul.
Una vita da artista
Ara Güler (nato Aram Terteryan) nasce nel 1928 da una famiglia armena nel quartiere di Beyoğlu. Il padre è il proprietario di una farmacia sulla Istiklal Caddesi e grazie alle sue conoscenze riuscirà a portare il giovane Aram nel mondo delle arti. Ciò che più lo affascina è il mondo del cinema e per anni con uno dei più leggendari registi turchi: Muhsin Ertuğrul. Si stacca da quest’ultimo nel 1950 quando scopre la sua passione per il giornalismo.
Viene subito assunto dalla testata Yeni Istanbul e poco dopo inizierà a lavorare anche per il quotidiano Hürriyet. La sua capacità di catturare appieno l’anima di Istanbul lo porterà prima a numerose amicizie in campo letterario, fra cui Orhan Pamuk che nel suo “Istanbul” sceglierà solo sue fotografie, e poi a molte collaborazioni internazionali.
The Eyes of Istanbul
Dal 1958 in particolare ha collaborato con riviste del calibro del Times, del Paris match e del Der Stern. La sua incredibile abilità lo portò poi ad essere notato anche da Henri Cartier-Bresson che lo recluterà nella sua agenzia Magnum e lo spingerà a partecipare anche a veri e propri premi fotografici.
Con la crescente fama, Ara non dimenticò però il proprio paese e proprio per questo iniziò diversi tour fotografici alla scoperta dei tesori nascosti della Turchia, ridando nuova luce all’intero paese. Celebri sono anche i suoi ritratti ai grandi uomini del suo tempo, sia turchi che non. Artisti e politici del calibro di Dalì, Indira Gandhi e Nazim Hikmet.
Grazie al tocco dolce e familiare che dava ad ogni foto, Ara Güler sarà per sempre ricordato come “Gli Occhi di Istanbul”. Il fotografo si è spento il 17 ottobre nella sua Istanbul, circondato da quella che città che è stato il suo tesoro più caro, da condividere con il mondo intero.
Scopri le foto originali di Güler sul suo sito.
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Fra le foto sono andato in silenzio. Lo stesso che trovo e provo fra lapidi.