BowLand, l’indie del Medio Oriente ad Xfactor

This article is also available in: English

I BowLand hanno già conquistato la giuria di Xfactor e si preparano a portare nuove musicalità in territorio nostrano.

Una sorpresa inaspettata

Qualche settimana fa nessuno si sarebbe aspettato di vedere una band iraniana poter gareggiare per Xfactor Italia, oggi i BowLand sono allo step finale: gli Homevisit. Una volta superati potranno finalmente far parte del programma e coronare il loro sogno. Forse proprio quest’ultima la parola chiave.

Grazie al loro sound ipnotico ed esotico sono riusciti a trascinare il pubblico di Xfactor Italia in universi musicali che non avrebbero mai immaginato di incontrare. Basta urli o “fuck” messi a caso, la musica dei BowLand è elegante e sobria, non è la musica delle piazze, è la musica dei club di Teheran, della musica per amatori.

Una Teheran intima e nascosta

Da quando è iniziata la Rivoluzione Islamica in Iran è sempre più complicato poter mostrare la propria arte in pubblico è sempre più complicato e rischioso. Va specificato: l’Iran non vieta esplicitamente la musica ma tutto ciò che vi ruota attorno è visto come qualcosa che “porta al peccato” e quindi vietato. Naturalmente se non ti è possibile esibirti davanti a tanti è fondamentale potenziare al massimo la tecnica, un grande dono per pochi adepti.

BowLand

Un paese come l’Iran, amante della musica fin dall’alba dei suoi giorni, non poteva rinunciarvi e così la musica persiana ha subito una enorme divisione di classe. Nei villaggi ascoltano i canti popolari di un tempo, ma in città c’era bisogno di qualcosa di nuovo ed ecco formarsi piano piano dei “club”. In questi piccoli locali si va alla ricerca di musica nuova, dalle sonorità raffinate e ispirate. Da questi club, sparsi nell’intero Medio Oriente, la musica ha iniziato a cambiare.

BowLand

Da questi fenomeni sono scoppiate band incredibili come i Mashrou’ Leila e i Cairokee, sicuramente le due band più importanti in assoluto per quanto riguarda il genere. I BowLand probabilmente si collocano a metà fra i due, rimanendo fedeli ad una tradizione sobria ma con un ampio uso dell’elettronica cercando l’ennesima evoluzione.

BowLand

Il gruppo è formato da Lei Low (la voce), Pejman Fa e Saeed Aman, 3 studenti di Teheran che si sono ritrovati a studiare insieme a Firenze. Da qui la scelta di legarsi ancor di voler fare la loro musica in luogo tanto diverso dalle sue origini.

Seguiteci sulla nostra pagina facebookSpotifyYouTubeTwitter e Instagram, oppure sul nostro canale Telegram. Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente.

Questo articolo ha 0 commenti

  1. perdamasco

    Molto particolare la voce. E’ del genere che dico raschiata. L’ho sentita in poche cantanti: fra le grandi. Gesù! Alla foto dei tre manca la taglia! 🙂 🙂

    1. Khalid Valisi

      Sarebbe interessante se andassero avanti, purtroppo tendenzialmente queste “grandi particolarità” vanno avanti poco in Xfactor o comunque non vincono, facciamo le corna, sarebbe un bellissimo messaggio universale

  2. perdamasco

    Tayf (Ghost) Stupendo! Non mi stanco d’ascoltarlo.

    1. Khalid Valisi

      A me piacciono quasi tutte, poi ho scoperto la loro versione di Get Lucky e mi innamoro ogni volta, sono davvero bravi

      1. perdamasco

        Stavo giusto cercando Habibi. Volevo ascoltarmelo subito dopo la Monserat Caballe! Come vedi, sono uso far dei grandi salti in musica, ma nessuna confusione. 🙂

  3. telipinu

    Sono davvero contento che possano seguire qui in Italia il loro sogno, senza le restrizioni che avrebbero in Iran (sperando per tempi migliori… che per quanto posso vedere comunque, anche se con difficoltà, si stanno preparando).
    Grazie per la playlist! Da amante della musica e del medio-oriente, la ascolterò con molta curiosità! 🙂

    1. Khalid Valisi

      È un piacere 😉 ogni consiglio è ben accetto, sarebbe bello se ci fossero anche dei pezzi consigliati dai lettori

    1. Khalid Valisi

      Ho visto adesso il video. Personalmente li preferisco in studio perché la canzone in sé rende meglio, però qui Hamed Sinno è MOSTRUOSO. Ha una voce che può fare qualsiasi cosa un maniera incredibile, in più la parte iniziale dove ripete mille volte la stessa frase è un bellissimo omaggio alla tradizione. Umm Kulthum ad esempio faceva così per insistere su un certo concetto e dargli diverse sfumature. Incredibili, spero che sei i BowLand vadano avanti possano chiamarli, sarebbe la prima volta che mi metto in cerca di un biglietto per Xfactor 😅

      1. perdamasco

        Affascinante anche la presenza del violino. Concede alla canzone un’aurea religiosa: la fa sembrare una lacerante invocazione a Dio ( quasi sempre stupende le voci su base coranica) mentre probabilmente, è un’invocazione all’IO quando non ad un IO.

  4. Sono rimasta affascinata dalla prima audizione; l’unica vera novità … spero riescano ad affermarsi a XFactor, certo, ma anche in generale. grazie per la play list!

Lascia un commento