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Lemon Tree è un classico sul conflitto israelo-palestinese. Il film racconta la battaglia legale di una donna palestinese in difesa del proprio limoneto contro il Ministro della Difesa israeliano, deciso ad abbatterlo per mettere in sicurezza la sua nuova residenza.
Lemon Tree
Salma Zidane vive in Cisgiordania, ha 45 anni ed è rimasta sola da quando suo marito è morto e i suoi figli se ne sono andati. Quando il Ministro della difesa israeliano si trasferisce in una casa vicina a quella di Salma, la donna ingaggia una battaglia legale con gli avvocati del Ministro che, per motivi di sicurezza, vogliono abbattere i secolari alberi di limoni che sono nel suo giardino.

Ma Salma non lotterà da sola. Infatti, oltre al supporto del suo avvocato – un trentenne divorziato con cui nasce un profondo sentimento amoroso – Salma troverà inaspettatamente anche quello della moglie del Ministro che, stanca della sua vita solitaria per gli impegni del marito, prende a cuore il caso della sua vicina di casa palestinese.
Un confine labile
Tutta la trama del film (tratta da una storia vera con protagonista l’allora ministro Shaul Mofaz) ruota attorno al concetto di confine, in questo caso molto sottile. Sottile come la striscia di terra che separa la casa dei Navon con quella della signora Zidane e come quello che dividerà i due coniugi israeliani per sempre.

Un confine labile ma che si fa sempre più spazio nella trama, tanto i limoni vengono martoriati, tanto la separazione che divide le due famiglie cresce e da una normale convivenza si passerà ad uno scontro sempre più difficile da sopire.
Una storia di donne
Alla fine sarà l’abbattimento dei limoni a segnare il confine definitivo, quello dell’astio e del non ritorno. Riklis sceglie però di lasciarci una speranza: la signora Navon infatti lascerà il marito, disgustata dalla arroganza.

Nel film quello che si crea fra le vicine non è niente di più che un rapporto “umano” ma che stride con tutto il resto, troppo consumato dall’astio per il confine. Sarà il supporto della signora israeliana quello che sfascerà l’opinione pubblica, purtroppo però non abbastanza da aver giustizia.
Hiam Abbas
L’attrice palestinese si dimostra perfetta per la parte di Salma Zidane dando prova ancora una volta del suo talento. Hiam è stata scelta personalmente dal regista e non è un caso. In questo film riesce infatti a rappresentare appieno l’orgoglio e la forza delle donne palestinesi, decise a sfidare il mondo per avere giustizia.

Salma di fronte al ministro della difesa israeliano non solo non indietreggia ma sceglie di sfidarlo senza pensarci 2 volte. Poco importa che sia solo una contadina sola contro un intero stato, lei vuole giustizia e non se ne andrà senza. Un orgoglio per tutte le donne arabe.
Lemon Tree è un film che affronta il conflitto israelo-palestinese sotto una nuova luce e forse è per questo che risulta tanto eloquente. Raklis sceglie la metafora e la grazia per mostrare uno dei conflitti più duri dell’intera Storia, il risultato è un film che ricorderete a lungo e di cui vorrete parlare. Specie adesso.
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Per analoga situazione sul Tube ho visto il dissidio fra una donna ebrea e una palestinese a proposito di un olivo che più magro di così non ho visto da nessuna parte. La palestinese difendeva le poche olive da un’indifendibile ebrea chiaramente fanatizzata nella decisione di buttargliele per terra. Il fatto mi ha lasciato sconvolto e schifato. Era successo in Hebron se non ricordo male.