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La morte del giornalista saudita ha scatenato pesanti reazioni in Turchia, rendendo ancora più tesi i rapporti fra lo stato turco e l’Arabia Saudita. Erdogan infatti sostiene che sia stato un omicidio politico e che il principe ne pagherà le conseguenze.
2 ottobre 2018
Il giornalista Jamal Khashoggi si reca al consolato saudita per firmare dei documenti di divorzio. Non sa però che da quell’ufficio non uscirà più vivo. Poche ore dopo il governo turco dichiara il decesso di Jamal Khashoggi e informa che le indagini della polizia si stanno concentrando su un gruppo di 15 uomini sauditi, entrati ed usciti dal paese nel giro di 2 giorni.

Subito giungono manifestazioni di solidarietà per il giornalista da tutto il mondo. Jamal Khashoggi aveva iniziato a criticare sempre più aspramente la famiglia reale saudita e questo lo aveva portato negli ultimi anni ad un esilio auto-imposto negli USA. Era qui che aveva iniziato a collaborare con il Washington Post per una rubrica settimanale. Molto toccante la scelta del giornale che, oltre ad aver lasciata vuota la rubrica del giornalista, ha voluto anche schierarsi in prima linea nella soluzione del caso.
Al consolato
Pochi giorni dopo arrivano le condoglianze della famiglia reale saudita che si dichiara estremamente colpita per la morte di uno dei migliori giornalisti sauditi. A questo punto la Turchia rincara la dose fornendo ulteriori dettagli.

Grazie alle telecamere di sorveglianza la polizia turca ha potuto identificare dei movimenti sospetti nei pressi del consolato saudita. Sembra infatti che i 15 uomini sopra citati si fossero presentati al consolato prima di Khashoggi e che siano usciti a bordo di un camion. Quest’ultimo è partito qualche ora dopo l’arrivo del giornalista ed è arrivato nella casa del console saudita. Presumibilmente a bordo erano presenti i 15 uomini che sono infatti ripartiti per Riyadh poco dopo.
Ancora tensione
I fatti si fermano qui ma la polizia turca sta tutt’ora indagando su cosa sia successo all’interno del consolato saudita e dove sia effettivamente morto Khashoggi di cui, ad oggi, del corpo non si ha traccia. Il presidente Erdogan ha lanciato accuse molto pesanti al governo saudita accusandolo di omicidio di stato e di aver fatto letteralmente a pezzi Jamal. Secondo le prime indiscrezioni sembra infatti che il corpo del giornalista sia stato fatto a pezzi e trasportato in Arabia Saudita insieme ai 15 che sarebbero un commandos.
Non si conosce ancora la sorte toccata a Khashoggi ma sicuramente avranno ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni. Non possiamo fare altro che sperare che, almeno questa volta, ci sia giustizia. Troppo spesso in questi giorni stiamo vedendo giornalisti uccisi da governi, speriamo che almeno questo caso sia risolto e che non compaia un perseguitato a prendersi la colpa.
C’è da augurarselo…. in questo, come in altri casi, non è minacciata solo ( si fa per dire …) la vita del singolo giornalista, ma la libertà di esprimere il proprio dissenso critico.
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