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Il 5 ottobre 2018 Nadia Murad è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Il premio rende omaggio agli sforzi fatti dalla attivista yazida che da quando è riuscita a salvarsi dal Daesh nel novembre 2014, non ha mai smesso di raccontare la sua storia. Chi sono però gli yazidi?
Le basi
Questa è una precisazione a cui teniamo dare il giusto peso: gli yazidi sono i fedeli dello Yazidismo, non una diversa etnia. Sembra anzi che proprio questa potrebbe essere stata la prima religione dei curdi, gruppo etnico a cui questa fede principalmente si rivolge.

Gli yazidi venerano il Tawisi Malek ossia “l’Angelo Pavone”, esso secondo i suoi fedeli sarebbe il più importante dei 7 angeli creati dal “Dio primordiale”(di cui non se ne conosce il nome in quanto per i fedeli è blasfemo nominarlo). Questo angelo sarebbe inoltre l’origine del Bene e il Male, l’uomo però deve comunque impegnarsi affinché, grazie alle sue azioni, a trionfare sia il Bene. Con la morte le anime dei malvagi trasmigrano mentre quelle dei giusti possono andare in “Paradiso”.

Gli yazidi hanno 2 diversi libri sacri: il Kitāb al-Ǧilwa (“Libro della Rivelazione”) e il Maṣḥaf-i räš (“Libro Nero”) entrambi scritti in kurmanji, un dialetto del Nord del Kurdistan.
Fra Persia, Turchia e mondo arabo
Nel XI secolo anche i fedeli dello Yazidismo avvertirono il contatto dell’Islam. Grazie al contatto con Shaykh ‘Adi Hakkari, uno studioso di teologia di Baghdad, gli yazidi introdussero nella loro pratica anche il vocabolario dell’Islam. Tutt’oggi è visto dagli yazidi come una sorta di “Messia” e la sua tomba a Lalish è meta di un pellegrinaggio obbligatorio (molto simile all’Hajj).

Altra particolarità degli yazidi è la struttura gerarchica. Esistono infatti due autorità, una laica (Emiro) che ha sede a Ba’adra e una religiosa (Shaykh) con sede nel Sinjar. La complessa situazione politica del Kurdistan ha fatto si che con il passare del tempo l’Emiro assumesse su di sé anche una funzione di rappresentanza civile, in modo da aiutare i fedeli ad interfacciarsi meglio con i vari paesi.

La costante presenza del fuoco e della luce nelle loro cerimonie potrebbe essere frutto del suo incontro con lo Zoroastrismo, religione storica di quei luoghi e che vede appunto nel fuoco un ruolo centrale. Inoltre i suoi fedeli sono chiamati in turco Čyrāġ Söndüren, ossia “spegnitori di lampade”
Eterni perseguitati
A causa delle similitudini fra il Tawisi Malek e il “Diavolo monoteista”, il culto degli yazidi è stato sempre malvisto e per questo perseguitato da ogni popolo abbia regnato sulle terre yazide. Nei casi di comunità tanto uniche e particolari come quella yazida il tutto diventa ovviamente più semplice e provoca immediati consensi elettorali e non. Questo popolo è stato infatti costretto a fuggire dalla più centrale Mosul per rifugiarsi dalle persecuzioni messe in atto nei secoli.

Ultima di queste vede proprio come protagonista Nadia Murad che nel agosto del 2014 viene resa schiava dal Daesh, riuscendo a liberarsi, solo dopo innumerevoli sevizie, nel novembre dello stesso anno. Una volta riuscita a giungere in Europa nel 2015 si è occupata di far conoscere al mondo la storia del proprio popolo. È suo il merito di questa rinnovata curiosità nei confronti di uno dei popoli più antichi della terra.
A completezza di informazioni: vi solo stati anche attacchi razzisti yazidi verso musulmani curdi. I primi infatti si ritengono gli unici veri discendenti di Adamo e per questo non accettano matrimoni misti.
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Davvero interessante! E’ un peccato che le religioni, anche se predicano tutte l’amore verso il prossimo, in realtà dividano. Ma forse il problema non è nemmeno la religione. E’ l’uomo che, in un modo o nell’altro, vuole sempre avere dei nemici da qualche parte.
Sai se, per caso, ci sono traduzioni in italiano dei libri sacri degli Yazidi?
Per i libri non so ma se ci dovessero essere sono quelli tradotti da Bausani e simili (prova a vedere le fonti di Wikipedia perché spesso citava autori italiani). Per quanto riguarda l’uomo sono assolutamente d’accordo, nel Corano c’è anche scritto “non c’è costrizione nella religione”. Fortunatamente in Medio Oriente esistono ancora le comunità fra le più rare al mondo, mi piace sperare che sia per quel versetto
Grazie per il consiglio, controllerò! Spero di leggere anche il Corano in futuro. Non sono una persona religiosa, eppure le religioni mi interessano molto. Ho letto l’Avesta e sto leggendo la Bibbia, poi dopo di sicuro il Corano. Così, quando nel tuo articolo ho letto che anche gli Yazidi hanno dei libri sacri, mi si sono illuminati gli occhi! 🙂
Complimenti per il sito davvero interessante, a presto!
È sempre un piacere 😉 per il Corano ti dico che quello di Hamza Roberto Piccardo (di cui trovi un’intervista anche sul mio sito) è quello considerato “ufficiale”, però di versioni tradotte ce ne sono diverse, dipende da cosa ti interessa. So che c’è anche una versione considerata più sufi di Mandel Khan