2 giorni dopo l’11.09

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“Cosa facevate durante l’11.09?””Eravamo preoccupati, mio padre era a New York a pochi isolati di distanza”

Premetto che, essendo nato nel settembre del 1996, all’epoca dovevo ancora compiere 5 anni e dunque per questo molti fatti potrebbero essere poco precisi o subire una “romanticizzazione”. Mi scuso con i miei lettori ma, in una vita di appena 22 anni, 17 sono un’eternità.

17 anni fa

Normalmente la gente ricorda cosa stesse facendo durante il tragico attentato: chi stava andando a scuola, chi al supermercato etc… Il mio ricordo è un po’ diverso e in realtà abbastanza confuso: ricordo mia madre in bagno con il telefono in mano che stava provando a contattare mio padre dall’altra parte del mondo. Lavorava per una noto periodico di moda la cui sede si trova negli Usa, precisamente a New York, ancor più precisamente a Manhattan. Mio padre era stato invitato ad una festa speciale nella sede principale e tutto questo proprio pochi giorni prima della tanto tremenda data.

11.09

Quando mia madre seppe la notizia non volle parlare d’altro, ci eravamo inoltre informati e questa mitica sede si trovava a pochi isolati di distanza dal World Trade Center cosa che aumentò inevitabilmente la preoccupazione generale. Dopo l’attentato non ricevemmo più nessuna notizia da New York. Silenzio assoluto, come se la città fosse scomparsa dai radar, incapace di mostrarsi ferita dal primo grande evento del nuovo millennio.

2 giorni dopo l’11.09

Per onestà associo quei giorni sempre con la stessa immagine di mia madre in bagno, sempre più terrorizzata. Aveva me e mio fratello ancora infanti e la prospettiva di aver perso il marito si faceva sempre più forte e inesorabile. Aveva però sentito dire che la città era stata isolata e questo le dava la forza di sperare, in tv non si parlava d’altro ma non esisteva internet e la comunicazione era decisamente meno fluida.

11.09

Dopo 2 giorni però arrivò una telefonata a casa: era mio padre che ci rasserenava sulle sue condizioni, fortunatamente si trovava a diversi isolati di distanza, e sul da farsi. New York aveva bloccato tutti gli aeroporti e solo con un miracolo mio padre riuscì a prenderne uno per la settimana prossima. Il terrore era finito ma quella che si preannunciava era una nuova era, da quel momento in poi, infatti, il mondo non sarà più lo stesso.

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