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La trasposizione cinematografica del libro di Hamid è una pellicola che fa discutere e con tanti temi interessanti dietro, una perla spesso nascosta agli occhi dei meno audaci
Thriller
Mentre è in corso una dura protesta studentesca a Lahore, il giovane professore pakistano Changez Khan, laureato a Princeton, racconta la sua vita al giornalista Bobby Lincoln. Changez racconta di quando era un ambizioso analista finanziario di Wall Street e sognava una famiglia con la sua amata Erica, ma dopo l’11 settembre 2001 la sua vita cambia radicalmente a causa dei sospetti e dei pregiudizi, che lo costringono a tornare in patria dalla famiglia e accettare una docenza presso l’università locale. Dietro la conversazione tra Lincoln e Changez si nascondono ragioni di vitale importanza, legate al rapimento e alla vicina esecuzione di un docente americano, ad opera degli estremisti.
I temi
Ricordo di come al liceo divenni un vero e proprio promotore del film, lo guardai tante volte da impararlo a memoria e lo inserivo in ogni materia, troppa la quantità di temi, troppi i punti di vista. C’è la versione di Changez, quella di chi è cambiato costretto dagli altri, e quella di Bobby, colui che cambia per scelta. Ci sono anche riflessioni spirituali grazie a Morj Araj Suno di Atif Aslam e ai canti sufi di Fareed Ayaz.
Non solo questo però: anche la speranza di creare un “sogno Pakistano” oltre a quello americano, qualcosa di autoctono, originale e che non costringa ad emigrare. Nel mezzo di tutto questo una verità che tarda ad arrivare, rapimenti e la trasformazione di un mondo che non sarà più lo stesso.
La parola all’innamorato
Il fondamentalista riluttante è probabilmente uno dei film più belli e meno valorizzati di sempre e di questa cosa spesso soffro. Io lo infilai anche nella mia tesina tanto ne fui innamorato, inoltre la storia di Changez Khan ha molte assonanze con la mia e con l’esperienza della mia famiglia e questo non fa altro che legarmi ad essa a doppio filo.
Principalmente, però, penso che sia una storia sul grigio, qualcosa che si schiera indistintamente contro ogni fondamentalismo, in cerca del proprio colore del mondo, qualcosa che non sia nè bianco che nero ma un’insieme. È difficile parlare di questo film senza spoiler ma, a differenza di Libere, disobbedienti e innamorate, di sorprese per lo spettatore ce ne sono fin troppe e ognuno con la propria sensibilità potrà trovare quella che più si adatta al suo colore e alla sua storia.
Da recuperare ASSOLUTAMENTE.
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Il mio blog ha proprio l’obiettivo di scovare delle perle nascoste, ovvero dei film che hanno avuto meno successo di quanto meritassero, quindi mi fa molto piacere di aver trovato un altro blogger con la mia stessa missione! 🙂
L’ho visto parecchio tempo fa. Bellissimo!
È uno dei miei film preferiti in assoluto, poi ci sono diverse somiglianze con quella che è stata la mia storia. Frall’altro Riz Ahmed è anche un rapper “politico” e ha fatto un pezzo davvero bello sull’ 11.09, se non fai troppa fatica con l’inglese te lo consiglio fortemente, alla fine è quasi un parlato con sottofondo
Il tuo “troppa fatica” implica una qualche capacità di affrontarla. Credimi; non ho speranze! A proposito del commento che ti ho lasciato avrei voluto dirti di più ma non ho bastanti conoscenze. Posso dirti invece, che è stato un sasso nel mio stagno e che certamente ha mosso onde. Cosciente, al momento, delle emozionali e della scoperta di quanto il mondo giri anche per alterni sensi.