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Quella che negli ultimi giorni è scoppiata fra Mesut Özil è l’ultima polemica che sembra avere un inizio ma non una fine. Una storia di intrecci fra calcio, politica e immigrazione che mai come ora trova terreno fertile per far parlare di sé.
Tutto per una foto
Ricapitolando: il 15 maggio Mesut Özil, Cenk Tosun e İlkay Gündoğan accettano l’invito del presidente Recep Tayip Erdoğan ad un meeting e scattano insieme diverse foto (invito rifiutato da Emre Can). Quest’ultime attirano l’ira della stampa tedesca, da sempre critica con il presidente turco e scatenando così petizioni e fischi contro l’attuale giocatore dell’Arsenal.
2 giorni fa allora Mesut prende la decisione di abbandonare per sempre la nazionale tedesca fino a quando tali episodi di razzismo non finiranno. In un comunicato ufficiale Özil afferma infatti di essere trattato da tedesco se vince e da turco in caso di sconfitta. Le risposte non si sono fatte attendere da tutta la Germania con dibattiti in tutta la Germania ed Europa. La reazione più dura è però stata sicuramente quella di Uli Hoeness. Il presidente del Bayern ha risposto duramente affermando che: “Özil gioca di schifo da anni” ed effettivamente, è vero.

Bersaglio facile
Attenzione: “l’essere scarso” del tedesco è comunque mille volte superiore alla mia o alla vostra abilità calcistica ma è evidente un incredibile regresso dai tempi del Real. Probabilmente le cause di questo calo sono dovute molto anche alle ambizioni del club: globali quelle del Real e si e no europee quelle dei Gunners ma sta di fatto che questo Mesut è un giocatore diverso da quello stellare di Madrid. Non c’è più uno scatto, la voglia di superare i propri limiti con qualcosa di magico, tutto questo è scomparso e la gente se n’è accorta sempre di più ogni giorno che passa.
Non a caso prima ho specificato che all’incontro era presente anche İlkay Gündoğan e che Emre Can ha invece rifiutato l’invito. I tre sono colonne portanti della comunità turca in Germania e il fatto che le reazioni si siano concentrate su Özil è inevitabilmente legato anche alle prestazioni in campo. Non a caso si sa a malapena che il giocatore dei Citizens fosse presente anche lui all’incontro, semplicemente alla stampa non interessa. D’altronde è sempre più semplice prendersela con chi è in difficoltà e in questo momento l’ex Dortmund era decisamente più complicato da colpire visti i risultati straordinari di quest’anno.
Reazione viziata
Va anche detto però che Özil ha voluto giocarsela sul terreno del razzismo quando, in questo caso, è solo uno dei motivi. Il tedesco infatti non ha mai nascosto il suo appoggio al Presidente, cosa che lo ha anche portato ad avere dei dibattiti nella stessa comunità. A poco più di un mese dalle elezioni in Turchia, infatti, appare più che evidente anche un messaggio politico dietro a quelle foto: i più importanti calciatori turchi della Premier raffigurati con il loro presidente. Non a caso Emre Can, contrario alle idee del leader AKP si è rifiutato.
Noi di Medio Oriente e Dintorni ci siamo sempre sempre schierati per la verità e onestamente questo tentativo di “essere vittima” lo troviamo fuori luogo. Per carità, in questo momento storico il razzismo c’è ed è un problema sempre più pressante ma tirarlo fuori come “soluzione a tutto”, no.
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