Zekrayatna

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6.10.16

Avevo giurato di non provare più quei sentimenti, quelle pene ingiustificate e quelle angosce futili, ma non posso farci nulla, tu con quei sottili sorrisi, con la rinascita della tua indipendenza e, ancor di più, con la tua assenza, mi hai stregato.

Se prima ti guardavo, ora t’immagino e si sa che la mente è il più perfido degli organi, ci fa plasmare dentro di noi sogni, passioni e persone.

La mente è fasulla, è ciò che più si finge lontana dal cuore pur non essendovi, e ci fa sognare, ci fa belli e brutti e, ancor di più, fa belli chi a noi è lontano. Gli fa prendere brutte strade o li fa ancor più vicini a noi, così, senza alcun tipo di logica, ci ritroviamo a sognare e interpretare. Non guardando, non sentendo, ma immaginando chi vicino a noi non è.

Poesia scritta ascoltando Zekrayatna di Amal Maher

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